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Green, gli affermazionisti iniziano a convertirsi al climato-realismo?

Da Legambiente al WWF a Elly Schlein, gli eco-catastrofisti cominciano a capire che occorre adattarsi al clima (visto che governarlo è un’utopia): e per Greta il nucleare è sempre meglio del carbone

Green, Insegna “È il clima” a Grants Pass, in Oregon

Insegna “È il clima” a Grants Pass, in Oregon (© Joseph Novak via Wikimedia Commons)

Forse, finalmente, perfino i talebani del green iniziano a rendersi conto dell’inconsistenza e dell’ascientificità delle loro istanze. Lo fanno, per la verità, quasi inconsapevolmente, ma è pur sempre un punto di partenza. Soprattutto perché la mini-svolta ha selezionato i suoi protagonisti – indipendentemente gli uni dagli altri – proprio in mezzo al gotha dell’affermazionismo ambientalista.

Green, Insegna “È il clima” a Grants Pass, in Oregon
Insegna “È il clima” a Grants Pass, in Oregon (© Joseph Novak via Wikimedia Commons)

La mini-svolta dei fanatici del green

In principio fu nientemeno che la cassandra svedese Greta Thunberg. La quale, intervistata dalla televisione tedesca ARD, ha ammesso di credere che «sia una pessima idea puntare sul carbone quando l’energia nucleare è già presente». Aggiungendo, ricorda il Corsera, come «sia un errore chiudere le centrali nucleari già in funzione per concentrarsi sul carbone». Non sarà un endorsement in favore del tanto bistrattato atomo, ma almeno è un’inversione di tendenza rispetto al suo atavico rifiuto pregiudiziale.

Più di recente, è arrivata la tripletta WWF-Legambiente-Pd. Col ramo nostrano dell’organizzazione svizzera che ha lamentato come il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici sia «scomparso dai radar del dibattito pubblico». Laddove l’associazione italiana ha sollecitato «un decreto sicurezza per mettere al sicuro interi territori e l’approvazione del piano nazionale di adattamento al clima». Infine, il segretario dem Elly Schlein, come riporta l’ANSA, ha criticato l’esecutivo del Premier Giorgia Meloni perché «non investe ancora a sufficienza sulla prevenzione del dissesto».

Elly Schlein
Elly Schlein (immagine dalla sua pagina Facebook)

Insomma, i guru dell’eco-catastrofismo, che da sempre sostengono la necessità di mitigare il climate change, improvvisamente invocano interventi per adattarvisi. Come se avessero capito che governare il clima, il sistema più complesso presente sul pianeta Terra, a voler essere clementi è un’ingenua utopia. Se questo è il caso, potius sero quam numquam.

Clima e atmosfera
Clima e atmosfera (immagine da Pixabay)

Last but not least, ecco il servizio con cui Report ha “demolito” l’auto elettrica svelandone il «prezzo nascosto». Deforestazione, centrali a carbone, interi villaggi sgomberati con la forza, scarti chimici nelle acque, operai bruciati vivi, fauna e flora devastate, incidenti mortali. E perfino lo sfruttamento di schiavi bambini, come aveva già denunciato France 24 in un reportage relativo alla Repubblica Democratica del Congo.

Conversione sulla via di Bruxelles?

Naturalmente, a un’eventuale, effettiva presa di coscienza dovrebbero poi seguire delle azioni concrete. Tipo lo smantellamento di tutte le inutili e costosissime politiche verdi comunitarie che vanno sotto il nome collettivo di European Green Deal.

European Green Deal, transizione ecologica
European Green Deal (© Italy.representation.ec.europa.eu)

Solo allora si potrà eventualmente affermare che i fanatici della transizione ecologica a tutti i costi abbiano effettivamente aperto gli occhi. Convertendosi magari al climato-realismo, a imitazione di San Paolo, sulla via di Bruxelles.