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La transizione ecologica è una iattura: se ne accorge pure la Ue (ma…)

Dalla von der Leyen ai Governi di Francia e Germania, si inizia a capire che le politiche green sono un problema: anche in vista delle Europee del 2024

Europa (al) verde, transizione ecologica green

Europa (al) verde (© Europeanfiles.eu)

Bruxelles, abbiamo un problema di nome transizione ecologica. Inizia finalmente ad accorgersene pure l’Europa stessa, benché solamente per motivi opportunistici legati alla tornata elettorale dell’anno prossimo. D’altronde, ammettere che qualcosa non va è notoriamente il primo passo verso una soluzione: per quanto, nel caso specifico, si cerchi ancora di curare la malattia sbagliata.

Europa (al) verde, transizione ecologica
Europa (al) verde (© Europeanfiles.eu)

La transizione ecologica è una iattura

Qualche giorno fa Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Ue, ha tenuto il suo ultimo discorso annuale sullo stato dell’Unione. Durante il quale ha definito l’European Green Deal «la nostra risposta all’appello della Storia», che è l’equivalente dell’ogni scarrafone è bello a mamma soja.

Ursula von der Leyen
Ursula von der Leyen (© Parlamento Europeo via Wikimedia Commons)

Il pacchetto climatico comunitario, infatti, è una iattura: a monte perché si fonda sui dogmi del peggior affermazionismo ambientalista ed eco-catastrofista. E a valle perché si è posto obiettivi irrealizzabili che vorrebbe perseguire con mezzi e metodi dai costi socioeconomici insostenibili. Vedasi, per esempio, la concorrenza sleale della Cina nei settori dell’eolico, del fotovoltaico e delle auto elettriche, di cui anche la leader dell’euro-Governo inizia ad accorgersi.

Accenni di consapevolezza

Un simile accenno di consapevolezza lo ha mostrato pure il Presidente transalpino Emmanuel Macron, pubblicando, alla vigilia del G20 di Nuova Dehli, un editoriale a sei mani. Gli altri autori erano Bola Tinubu, omologo della Nigeria (e designato per la Cédéao), e Azali Assoumani, pari grado delle Comore e dell’Unione Africana.

Azali Assoumani, transizione ecologica
Azali Assoumani (immagine dalla sua pagina Facebook)

L’articolo, sintetizza Il Riformista, suggeriva tra l’altro di sostenere la transizione ecologica delle economie emergenti e in via di sviluppo attraverso una nuova governance finanziaria mondiale. Che significherebbe affidare la gestione della crisi a chi l’ha provocata, ma almeno riconosce l’esistenza di una difficoltà che, per inciso, riguarda anche il Vecchio Continente. Non a caso, già a maggio Monsieur le Président aveva invocato una «pausa regolatoria» alle euro-politiche green, paventando una fuga di massa delle aziende dall’Europa.

Emmanuel Macron
Emmanuel Macron (immagine dalla sua pagina Facebook)

Un allarme analogo lo ha lanciato mediante un’intervista a Politico il Ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner. Il quale, riferendosi soprattutto alla Direttiva sulle case green, l’ha bollata come «enormemente pericolosa» per «la pace sociale». Soprattutto in Germania, dove l’esecutivo di cui il Nostro fa parte ha varato un’impopolarissima legge sul riscaldamento domestico, che dal 2024 dovrà essere alimentato al 65% da rinnovabili. Oltre ad aver chiuso – per nessun motivo che non fosse meramente ideologico – le ultime centrali nucleari ancora in funzione, proprio in piena emergenza energetica.

La transizione ecologica e le Europee 2024

Queste misure hanno già portato i Verdi (ora al Governo) a perdere, stando alle attuali rilevazioni, il 7% rispetto al 2019. Voti confluiti verso l’estrema destra di AfD, che raddoppierebbe i consensi divenendo il secondo partito dopo la CDU/CSU.

Christian Lindner, transizione ecologica
Christian Lindner (immagine dalla sua pagina Facebook)

Ed è un trend che si ripete in vari Paesi comunitari, tra cui i principali tra i Ventisette (a eccezione della Spagna dove continua il duello PP-PSOE). Come infatti nota Il Sussidiario, in Francia i sondaggi danno al primo posto il Rassemblement National di Marine Le Pen. Idem per l’Italia, dove FdI stacca il Pd di circa 10 punti percentuali.

Marine Le Pen
Marine Le Pen (immagine dalla sua pagina Facebook)

Dati che vanno analizzati considerando l’orizzonte di giugno, quando si terranno le Europee 2024. Le quali, evidentemente, si giocheranno anche sul tema della transizione ecologica, che però, a quanto pare, sta esasperando sempre di più gli elettori. Che probabilmente sono stanchi di sentire, da parte degli alti papaveri della Ue, risposte sbagliate a domande sbagliate che nessuno ha posto.