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Il nucleare è un atout: ci è arrivata perfino l’Europa, manchiamo solo noi

Per l’Europarlamento, l’atomo e il gas naturale sono energie “green”: e l’Italia che aspetta a sbarazzarsi di retaggi e veti ideologici, anche per quanto riguarda le trivelle?

Centrale nucleare in Belgio

Centrali nucleari in Belgio

Il Parlamento Europeo ha stabilito che il nucleare e il gas naturale possono essere considerati energia green. Una decisione che potrebbe sbloccare miliardi di investimenti (anche privati), ma al contempo ha suscitato le reazioni isteriche degli ecocatastrofisti. A ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che come provvedimento è assolutamente dignum et iustum.

Centrale nucleare in Belgio
Centrali nucleari in Belgio

Nucleare e gas naturale sono fonti di energie green

Come riporta la CNN, l’Europarlamento, in uno dei suoi (rari) momenti di assennatezza, ha votato per inserire gas e nucleare nella «tassonomia Ue» delle fonti sostenibili. Più precisamente, scrive Il Sole 24 Ore, ha bocciato a larga maggioranza una risoluzione finalizzata a respingere il programma targato Commissione Europea.

La sostanza non cambia: il progetto dell’esecutivo comunitario, che mira anche a combattere il greenwashing, ha avuto – è il caso di dirlo – luce verde. E quindi potrà proseguire il suo iter, con buona pace delle lobby ambientaliste. Sempre piuttosto lente a comprendere che l’atomo è un atout, una fonte sicura che oltretutto, come ricorda la Reuters, non produce CO2.

Basta retaggi e veti ideologici

In Italia ne sappiamo più di qualcosa, e non solo per via dello scellerato referendum che nel 2011 bloccò il nucleare autoctono. L’altro corno del dilemma, infatti, è il metano, di cui il nostro Paese abbonda, come ha certificato mesi fa il (PiTESAI). Il “Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee” elaborato dal Ministero della Transizione ecologica, che Panorama definì la «mappa dei tesori del sottosuolo» nostrano.

Estrazione di gas in Italia
Estrazione di gas in Italia

Le stime del Dicastero guidato da Roberto Cingolani parlano di 350 miliardi di metri cubi di gas naturale (tra riserve potenziali ed effettive). Che però non si possono estrarre a causa dei veti ideologici contro le trivelle imposti soprattutto (ma non solo) dal M5S. Un’opposizione preconcetta e pretestuosa destinata a costarci altri 8 miliardi in due mesi, secondo i calcoli del Messaggero perfidamente rilanciati dal leader italovivo Matteo Renzi.

Ci è arrivata anche Bruxelles – o meglio Strasburgo, quindi è ufficiale: a dover fare un salutare bagno di realtà, ormai, è rimasto solamente il Belpaese. Ahinoi.