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Post Fiorentina-Roma: primo posto ancora “migliorabile”

La fatica a chiudere le partite, centravanti ancora poco efficaci, ma grande mentalità e un super Manu Kone per un’altra vittoria importante

Soulé Fiorentina-Roma

Soulé dopo il gol del pareggio in Fiorentina-Roma (AS Roma X Official Page)

La vittoria per 2-1 in casa della Fiorentina, cosa che non accadeva da 5 stagioni, spinge la Roma in testa alla classifica. Un vittoria importante a livello mentale soprattutto dopo la sconfitta europea patita meno di 72 ore fa, ma che delinea ancora dei margini di miglioramento.

Fatica a chiudere le partite: stanchezza, ma pochi rischi

Delle sei vittorie stagionali, arriva la quinta con il minimo scarto. La Roma, seppur vincente in una partita in cui è andata sotto, fa fatica a chiuderla una volta in vantaggio. In un campo ostico negli ultimi anni, nel finale di partita accusa un calo fisico evidente in alcuni elementi ma riesce a tenere il timone con pochi rischi. Uniche eccezioni l’occasione capitata a Gosens e la traversa di Piccoli difficilmente preventivabile. La dimostrazione che, a livello mentale, la squadra c’è e non ha patito la sconfitta di giovedì.

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Centravanti ancora poco affidabili

Nonostante alcuni segnali positivi, a livello tecnico-tattico il tema del centravanti rimane. È vero, Dovbyk ha messo a referto un assist prezioso e difficile come quello a San Siro col Milan l’anno scorso, ma ancora una volta l’ucraino non ha convinto. A inizio partita in difficoltà nei movimenti con i compagni, tra l’essere servito spalle alla porta o in profondità, poi in zona gol una grande occasione a un metro dalla porta non sfruttata a dovere.

Ancora alti e bassi in una settimana iniziata col gol sul Verona e i due rigori sbagliati in settimana. Gasperini, ammettendo solo a fine partita l’indisponibilità di Ferguson, ha scelto Dybala, al rientro dopo l’infortunio, punta centrale: il tecnico ha così preferito (anche per necessità) un terminale offensivo più tecnico coadiuvato da Soulé e Pellegrini, entrato per Baldanzi anche lui nell’ultima mezz’ora. Anche per tenere palla e far salire la squadra, l’apporto del centravanti di peso sta continuando a mancare.

Super Kone

Come detto stanchezza e fatica a chiudere la partita, ma mentalità. Nei pregi e difetti di questa Roma di inizio stagione, Manu Kone impersona i pregi e respinge i difetti. Il lavoro con e senza palla, fatto per tutta la partita, è consistente eviene fuori a livello visivo soprattutto negli ultimi minuti, quando è uno dei pochi a fare entrambe le fasi a tutto campo in una squadra in alcuni frangenti scollata oppure tutta abbassata. Che sia a difendere ai limiti della propria area oppure a fare pressing con gli attaccanti a recuperare palloni vitali per far respirare la squadra. Il centrocampista francese è semplicemente ovunque e aiuta la Roma nei minuti finali a soffrire il giusto con una Fiorentina composta da tre attaccanti puri.