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Post match Roma 0-1 Inter: giallorossi rimandati

Inizio difficile, “tridente leggero” negativo, ma secondo tempo di spessore contro una pretendente al titolo, più l’esordio di Bailey

Ndicka durante Roma-Inter

(AS Roma Official X Page)

La Roma non supera l’esame Inter, almeno nel risultato, per una partita che però dev’essere valutata in più parti. Lo 0-1 finale è un mix di rammarico e umiltà.

Prima mezz’ora difficilissima e tridente leggero non convincente

L’Inter ha approcciato alla partita da grandissima squadra: pressing asfissiante e Roma che ha fatto davvero fatica a impostare la partita voluta. Il gol preso è scaturito dalla linea che non si alza in tempo (Celik in ritardo) e Svilar imperfetto sul tiro di Bonny sul primo palo. Rischiando anche di subire il raddoppio, ma dopo 30/35 minuti i giallorossi escono fuori e trovano le contromisure, ma con il tridente leggero, con Dybala prima punta, non sono riusciti a trovare gli spazi tra le linee per far male. L’esperimento, è stato provato per la prima volta in casa contro il Torino: anche lì risultato finale 0-1. Non sembra essere una variazione sul tema che possa convincere.

Tanti giocatori adattati, ma spunta Bailey

Al rientro dalla sosta, Gasperini ha dovuto fare alcune scelte forzate. Angelino ko ha costretto Wesley ad adattardi sulla sinistra, con Celik nei 4 a destra. In difesa poi è stato scelto Ndicka a destra e Hermoso a sinsitra, contrariamente a ciò che è accaduto nelle prime partite d’agosto. Troppi adattamenti hanno complicato una prima parte di gara già tatticamente difficile. Una buona notizia l’esordio di Bailey, che nei pochi minuti si è dimostrato tecnicamente interessante e giocatore elettrico.

L’aspetto positivo: un buon secondo tempo, dominato a centrocampo. Attacco ancora nì

Dopo i problemi iniziali, l’Inter è arretrata nel corso della ripresa dando campo e modo alla Roma (e alla sua mediana) di dominare, soprattutto attorno all’ora di gioco. Il doppio di xG (1.69 vs 0.61) e i 5 tiri in porta non sono bastati, tra le parate di Sommer e la grande occasione capitata a Dovbyk: il problema del centravanti da servire con continuità resta, così come quello del centravanti stesso di realizzare quelle poche opportunità finora procurate.