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Nuovo Decreto Covid, passata la legge, gabbato il Green pass

Il certificato verde sarà esteso dal 6 agosto a una serie di attività e servizi: ma il testo del Dl non chiarisce se dovranno averlo anche titolari e gestori, con tutte le conseguenze del caso

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Green pass

Per quanto suoni incredibile, pare proprio che l’esecutivo, concentrandosi sulle rifiniture del nuovo Decreto Covid, abbia clamorosamente perso di vista la trama complessiva. Tanto da scatenare un piccolo grande giallo attorno al certificato verde che (per non farci mancare nessuna tinta) sta facendo vedere rosso a molti. E meno male che quello guidato dal Premier Mario Draghi è (era?) il Governo dei migliori!

Il giallo sul nuovo Decreto Covid

Dunque, il 23 luglio è entrato in vigore il nuovo Decreto Covid che, tra l’altro, estende l’obbligo del Green pass a partire dal 6 agosto. Quando il documento, in forma cartacea oppure digitale, dovrà essere esibito per aver accesso a una serie di attività e servizi. Dai bar e i ristoranti al chiuso ai luoghi della cultura, agli spettacoli all’aperto, piscine, palestre, fiere, congressi, convegni e parchi divertimento.

La certificazione della discordia verrà accompagnata da un’App sviluppata dal Ministero della Salute, che l’ha fantasiosamente battezzata VerificaC19. Lo strumento serve proprio per ciò che sembra, ovvero per i controlli del caso. Con la differenza che la parte delle guardie dovranno farla anche i gestori dei locali e delle strutture per cui occorre l’attestazione.

Proprio su questo punto, però, la sbornia da tecnologia ha forse offuscato leggermente la strategia istituzionale. Nel nuovo Decreto Covid, infatti, non viene chiarito se anche i titolari e il personale delle attività sopracitate debbano essere in possesso del Green pass.

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Controllo del Green pass

Il testo pubblicato in G.U. afferma infatti che «sono tenuti a verificare» solamente che i clienti abbiano il certificato verde – con tutte le possibili conseguenze del caso. Anche se poi il relativo comunicato stampa del CdM sostiene che la «documentazione sarà richiesta per poter svolgere o accedere» alle suddette attività. E il primo verbo sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) smentire la Gazzetta Ufficiale.

Una contraddizione in termini che non sarà facile sbrogliare. Intanto, però, parafrasando la saggezza popolare, si può certamente asserire che passata la legge, gabbato il Green pass. O almeno i suoi creatori.

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