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La Verità, atto di fede o di volontà? Un impegno che può cambiarci la vita

Cos’è la Verità? Oggi con il Covid sembra diventare un concetto sempre più sfuggente e complesso, con la complicità di Internet

Allegoria della Verità e del Tempo

Allegoria della Verità e del Tempo

Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi”

Eraclito

Che cos’è la verità? Dov’è la verità?

Questione di grande attualità se pensiamo alla SARS-CoV-2 ed a tutte le differenti , a volte opposte, verità rivendicate da questa o da quell’altra fazione di medici, giornalisti, opinionisti, scienziati e politici.

Come si fa a trovare la verità? Potrebbe sembrare strano ma sicuramente un buon primo passo è quello di volerla trovare.

Quando ero bambino, nella Roma degli anni 70, in ogni palazzo c’era un generale, o un avvocato, o un ingegnere il cui sapere era considerato verità.” L’ha detto l’avvocato del terzo piano”. Punto. Ed era La verità. Nessuno osava metterla in discussione.

Era una questione di fiducia . Quasi un atto di fede. Di buona fede, ingenua, rispettosa e rispettabile, ma di dubbia certezza.

Si danno per scontate molte verità che in realtà spesso verità non sono.

Per fiducia, per fede, ma anche per pigrizia. Perché informarsi rappresenta un impegno a livello di tempo e di energia.

Così è diventato più semplice accettare qualsiasi notizia proveniente dai giornali o dalla tv come una verità.

Internet e l’informazione: la Verità è una ricerca difficile

Oggi è ancora più facile grazie a internet. Ma al contempo ancor più rischioso visto che se i mass media sono spesso condizionati dalla politica, le informazioni in rete sono diffuse da chiunque in un clima di totale anarchia etica e deontologica. Spesso annegate nell’oceano di ignoranza o di malafede di chi le scrive.

Il panno con il quale a Gesù fu asciugato il sudore durante il calvario lo attribuiamo a una donna di nome Veronica. Non solo questo episodio non è narrato nei vangeli e costituisce una leggenda postuma, ma non è neppure vero il nome Veronica. Probabilmente l’equivoco deriva da due parole: “vera”, in latino, e “icona”, ossia immagine, dal greco. Da qui Vera-Icona e Veronica. A catechismo e in chiesa questo presunto “ fatto di cronaca” dell’epoca di Gesù viene raccontato come verità.


Quanti di noi ricevendo una notizia attraverso il telegiornale, la carta stampata o la radio si preoccupano di andarne a verificare la veridicità? Per non parlare di internet che ha sostituito il generale, il colonnello o l’avvocato del terzo piano.

Noi diamo per scontato che queste notizie siano vere per pigrizia, per comodità, perché in fondo preferiamo non conoscere la verità.
Perché la verità, quella vera, potrebbe mettere in discussione le nostre credenze, le nostre abitudini, le nostre certezze più intime.


Davvero vogliamo la verità? Vogliamo davvero scoprire se nostra moglie ci ha tradito magari 20 anni fa?

A distanza di 60 anni, probabilmente non interessa più a nessuno sapere se John Fitzgerald Kennedy fu assassinato a Dallas da Lee Harvey Oswald che sparò da un palazzo oppure dietro ci fu una congiura da parte del governo, della CIA, dell’ FBI, della mafia e dei cubani.
A quanti interessa se siamo andati veramente sulla luna oppure no?

Dalla terra piatta al bagno al mare

E’ credenza diffusa che gli antichi immaginavano che la terra fosse piatta e che solo grazie a scienziati come Galileo si scoprì finalmente la sua forma sferica. Eppure che la terra fosse sferica lo si sapeva bene sin dall’antichità e lo sapevano bene i greci. Eratostane, nato in Grecia nel 276 a.C., ne misurò persino la circonferenza utilizzando un bastone, un dromedario e un po’ di geometria e si sbagliò di pochissimo ottenendo il valore di 40.500 km contro i reali 40.009!

Da bambino , quando si andava al mare, sapevamo che se avessimo mangiato un gelato, un panino o una merendina , mamma o nonna avrebbero fatto immediatamente scattare il divieto di fare il bagno e la conseguente attesa delle famigerate tre ore previste per la digestione. Era un incubo.

Eppure questa credenza pare sia diffusa quasi esclusivamente in Italia.

In realtà i dati scientifici sulla correlazione tra i pasti prima del bagno e il rischio di annegamento sono talmente pochi che la International Life Saving Federation considera infondata la raccomandazione di evitare il bagno dopo i pasti.


Quante volte ci siamo sentiti dire : “Attento a non prendere freddo che poi ti ammali”.
Quando si parla di malattie da raffreddamento, in molte lingue si allude appunto al freddo.

Da noi si dice raffreddore, in francese “ attraper froid” . In inglese “to catch a cold”. Nella lingua araba “shed lbrd”.Il termine freddo è presente in ciascuna lingua.
In realtà non vi è nessuna prova scientifica di una correlazione tra lo sbalzo termico e le malattie da raffreddamento. Il raffreddore e il mal di gola sono causati da virus e batteri che non vivono nel freddo, non rimangono sospesi in aria nel freddo in attesa che qualcuno ci passi attraverso.


Ci ammaliamo quando entriamo in contatto con qualcuno che sia un portatore di questi germi e che ci contagia attraverso un bacio, lo scambio di un bicchiere o dopo aver toccato una superficie contaminata portandoci poi le mani al volto. Ma di per sé lo sbalzo termico non rappresenta una causa di contagio altrimenti ogni volta che d’estate ci sdraiamo sulla sabbia per abbronzarci e la nostra pelle raggiunge temperature altissime e poi ci tuffiamo all’improvviso nell’acqua fredda ,lo sbalzo termico dovrebbe provocarci quantomeno un raffreddore.

Eppure questo non accade. I giocatori di calcio che d’inverno durante una partita corrono, sudano e si fermano, non si ammalano di raffreddore.

La Verità è un impegno e richiede volontà


A volte è molto più comodo accettare una falsa verità che impegnare del tempo e dell’energia per sfatare verità radicate da tempo ma che verità non sono.

Quanti bagni al mare abbiamo perso e quanti ne abbiamo vietati? A quante corse sui prati d’inverno abbiamo rinunciato per paura di raffreddarci?

Eppure anche la maggior parte dei medici di base lo affermano. Perché forse è piu semplice da spiegare ai pazienti. Ma non è la verità.

Se è vero che internet è un calderone di notizie la cui veridicità è difficile da individuare è altresì vero che la rete ci permette di accedere a siti ufficiali, di consultare materiale informativo ufficiale ( siti scientifici internazionale, libri di storia on line etc. ).

Certo, ci vuole tempo e volontà.

Ma se la si cerca davvero, spinti da sete di sapere, spesso la verità possiamo trovarla.

E se poco cambia sapere se Veronica fosse il nome della donna che asciugò il viso a Gesù.

Fare una corsa sul prato senza temere che il sudare possa farci ammalare o fare una nuotata dopo aver mangiato un gelato senza rischiare di annegare potrebbe cambiare la qualità della nostra vita.

In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.” George Orwell

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