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Gastronomia, “Legge Massari”: può un pasticciere rappresentare la cucina italiana?

C’è chi critica la scelta del ministro, ritenendo più idonea la figura di un cuoco con notevole esperienza come per esempio Gianfranco Vissani

Iginio Massari

Iginio Massari

La cucina italiana è conosciuta in tutto il mondo per la sua diversità, qualità e ricchezza di sapori, che spaziano dai piatti salati ai dolci. La pasticceria italiana, in particolare, ha una lunga tradizione e gioca un ruolo significativo nella cultura gastronomica del paese. Pasticcieri di fama internazionale come Iginio Massari hanno contribuito a elevare lo status della pasticceria italiana, innovando tecniche e ricette e portando la pasticceria nazionale sul palcoscenico mondiale.

Perché un pasticciere e non uno chef?

Un pasticciere del calibro di Iginio Massari, grazie alla sua maestria, innovazione e dedizione nel campo della pasticceria, può certamente essere considerato un rappresentante della cucina italiana nel suo complesso. Attraverso i dolci, che sono una parte essenziale dei pasti italiani e delle tradizioni festive, un pasticciere contribuisce a diffondere e a mantenere viva la cultura culinaria italiana. Inoltre, la capacità di un pasticciere di elevare il dolce da semplice conclusione del pasto a protagonista gastronomico dimostra come la pasticceria possa incarnare lo spirito creativo e l’eccellenza che caratterizzano la cucina italiana.

Non sono pochi però quelli che criticano la scelta del ministro, ritenendo più idonea la figura di un cuoco, uno tra le personalità più popolari d’Italia, uno chef a metà strada tra Gualtiero Marchesi e Antonino Cannavacciuolo, una figura di notevolissima esperienza come per esempio Gianfranco Vissani. Probabilmente nessuno conosce la cucina regionale italiana con tutte le sue tipicità come lo chef umbro di Baschi.

La “Legge Massari”, così come annunciata dal ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, è volta a identificare l’eccellenza nella gastronomia italiana attraverso un riconoscimento che onora cuochi, pasticcieri, gelatieri, e produttori di olio e vino distintisi per qualità e maestria. L’assegnazione di Iginio Massari alla guida della commissione tecnica incaricata di giudicare i meritevoli di questo riconoscimento sottolinea l’importanza della competenza e dell’esperienza nel settore gastronomico italiano.

La Legge Massari riconosce cuochi, pasticcieri, gelatieri e produttori di olio e vino

Questa iniziativa riconosce la diversità e la ricchezza della cucina italiana, estendendo il riconoscimento non solo ai cuochi ma anche a coloro che contribuiscono alla gastronomia in modi diversi, come i pasticcieri e i produttori di ingredienti chiave come l’olio e il vino.

La scelta di Iginio Massari per presiedere la commissione è significativa per diversi motivi. Primo, riconosce l’importanza della pasticceria all’interno della cucina italiana, un’arte che spesso viene considerata secondaria rispetto alla cucina salata ma che è essenziale per comprendere la cultura gastronomica del paese. Secondo, sottolinea il valore dell’esperienza, della creatività e dell’innovazione che Massari ha portato nel settore della pasticceria italiana, qualità che saranno cruciali nel giudicare i candidati al premio.

Infine, l’istituzione di una commissione tecnica per l’assegnazione del premio “Maestro dell’Arte della Cucina Italiana”, assicura che il riconoscimento sia basato su criteri oggettivi di eccellenza e merito, valorizzando la maestria artigianale, l’innovazione e il contributo al patrimonio culturale italiano. Questo premio, dunque, non solo celebra i singoli professionisti ma anche promuove la cucina italiana nel suo complesso, incentivando la continuazione della tradizione insieme all’innovazione.

La foto dell’articolo è presa dalla pagina di Iginio Massari