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Una classe politica di inetti governa l’Italia: arrivano il martedì per ripartire il giovedì

Una consigliera regionale in circa dieci anni di legislatura è riuscita ad acquistare venti appartamenti ed è titolare di ben quattro società

Piazza Colonna, Palazzo Chigi (sede Governo)

Piazza Colonna, Palazzo Chigi (sede Governo)

I cittadini Italiani, attraverso il prelievo delle tasse, che il sostituto di imposta ritira direttamente dalle buste paga dei dipendenti che non possono sfuggire al vampiro Stato, devono mantenere una classe politica di incompetenti, inetti, mediocri e affaristi.

Sono trascorsi circa trenta anni dalla fine della prima repubblica e dall’insediamento dei nuovi, che non chiamerei politici, negli scranni più alti del Parlamento. Per i cittadini non è cambiato assolutamente nulla, anzi. Le scelte folli della classe politica, la posizione supina a servizio dei potenti del mondo dimostra una totale trascuratezza verso le aspettative dei cittadini che sono diventati sempre più poveri. Mentre loro si sono arricchiti.

Una consigliera regionale in circa dieci anni di legislatura è riuscita ad acquistare venti appartamenti ed è titolare di ben quattro società. Per il cittadino servizi di quarto mondo, mentre per loro stipendi lauti, da nababbo. Ventimila euro al mese per un impegno di pochissime giornate lavorative. Arrivano il martedì pomeriggio per ripartire il giovedì mattina. Impegno misero rispetto a quanto percepiscono e con attività mediocre sia nei contenuti che per l’impegno.

Emanano leggi che spesso hanno bisogno di un mago per capirle. Vedasi reddito di cittadinanza e super bonus: solo frodi miliardarie per quei pochi soggetti stanati dalla guardia di finanza. Hanno delegato alla magistratura i compiti di selezione della classe politica, mentre competerebbe alla politica la selezione della classe dirigente. Di fronte al falso di bilancio e bancarotta fraudolenta, la magistratura cosa avrebbe dovuto fare se non svolgere le attività di competenza per verificare se nella mala gestio si siano verificati dei reati.

Dopo trenta anni di attività politica hanno probabilmente imparato poco, si fanno del male da soli rendendo pubblici atti parlamentari riservati oppure si comportano come la seconda carica dello stato quando dice candidamente “Ho interrogato a lungo mio figlio e ho rilevato che non ha commesso reati“. Di cosa altro dobbiamo parlare?

Nella prima repubblica un potente politico della Democrazia Cristiana soffrì come può soffrire un padre davanti al mandato di cattura per il figlio accusato di terrorismo. Quel potente non pensò minimamente di far sentire il proprio peso politico nella vicenda personale, rimase in silenzio. Mentre oggi la classe politica emana sentenze di assoluzione, in sostituzione della magistratura. Restate in silenzio, poiché nessuno vi vota e siete solo dei privilegiati senza merito.

Cesare Giubilei