Voti di povertà un corno, lo stipendio dei preti è pagato da tutti noi: arrivano anche a 5.000€ al mese | Ti sfilano i soldi con questo documento

Una parte della retribuzione dei preti potrebbe provenire dall'8X1000 - Romait.it - foto Canva
Lo stipendio dei preti viene finanziato dai cittadini italiani: ecco quanto sborsiamo annualmente per pagarlo.
I preti, cosi come altre figure clericali, svolgono un ruolo cruciale nella Chiesa, ma pochi finora si sono chiesti a quanto ammontano i loro guadagni e soprattutto da dove provengono. Al contrario di ciò che si crede, la busta paga dei sacerdoti che operano in una delle parrocchie del territorio nazionale proviene dal conto corrente dei contribuenti.
Ovviamente la remunerazione che si percepisce cambia in base al ruolo e alla gerarchia che da centinaia di anni ha dominato e continua ancora oggi a governare il mondo ecclesiastico. Tuttavia, come qualsiasi altro lavoratore, anche queste figure ricevono uno stipendio mensile.
Quest’ultimo è generalmente definito dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ed è caratterizzato da un sistema a punti: più sono e più alta è la cifra che si riceve. Ma scopriamo nel dettaglio come funziona e soprattutto chi paga il salario di coloro che hanno deciso di dedicare la propria vita alla Chiesa.
Il guadagno dei preti: il sistema a punteggio
La CEI ha stabilito che i sacerdoti cominciano la loro carriera con un totale di 80 punti, ciascuno dei quali equivale a 13,12 euro lordi. Questo si traduce in un compenso mensile di 1049,60 euro lordi. Con gli anni questa cifra tende ad aumentare, soprattutto per chi ottiene un ruolo più elevato.
Per esempio i vescovi arrivano a 138 punti, che si tramutano in 1.810,56 euro lordi mensili. È corretto sottolineare che la somma che si riceve dipende anche da altri fattori, come la distanza tra le parrocchie per coloro che operano in Comunità pastorali.

Chi contribuisce alle paghe dei preti?
I sacerdoti, percepiscono uno retribuzione, che come per tutti gli altri dipendenti, viene erogata dal datore di lavoro. Però, qualora quest’ultima risultasse più bassa della soglia minima annuale, interviene la Conferenza Episcopale Italiana.