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Agenzia delle Entrate, la casa è tua ma gli devi 200.000€: la tassa calcolata sul valore dell’immobile ti rovina le vacanze | Inviate le richieste

Italiano disperato - Romait.it

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Non hai scampo! L’Agenzia delle Entrate presto busserà alla tua porta e sarai costretto a pagare. Ecco qual è il provvedimento preso dalla Corte di Cassazione. 

Attualmente risulta davvero difficile, soprattutto per i giovani, lasciare il nido familiare acquistando con le proprie forze una casa. Purtroppo in alcuni casi non ci sono le disponibilità economiche tali da compiere questo passo e, quindi, molti tendono a posticipare.

Poi c’è chi riesce nell’impresa e il proprio sogno diventa realtà. Del resto in tanti desiderano avere un proprio angolo dove rifugiarsi per tagliare i ponti con il mondo circostante.

Immagina di essere proprietario di una casa che hai acquistato con tanti sacrifici. Una volta aver firmato le dovute carte hai pensato di non dover più nulla a nessuno, ma ecco che poi arriva una comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. A quel punto molti si pongono la seguente domanda: “Ma se la casa è mia, perché devo pagare?”. Sul sito fiscooggi.it è spiegato tutto alla perfezione.

Al centro dell’attenzione c’è un’imposta calcolata sul guadagno teorico dell’immobile e l’importo può anche sfiorare 200.000 euro! Impensabile per chi ha fatto tante rinunce e si è rimboccato le maniche per ottenere le chiavi di una dimora tanto desiderata. I controlli già sono in corso, dunque non stupirti se prima o poi busseranno alla tua porta.

Agenzia delle Entrate non lascia scampo

È stato stabilito dalla sentenza n° 11786 del 5 maggio 2025 dalla Corte di Cassazione. Essa ha permesso all’Agenzia delle Entrate di emettere un avviso di accertamento nel caso di acquisti di immobili a un prezzo inferiore rispetto a quelli del mercato. In questo caso al centro dell’attenzione ci sono gli immobili non adibiti ad abitazione principale.

Andando ancora di più nello specifico, si parla degli immobili acquistati da meno di 5 anni a un prezzo sembrato conveniente agli occhi dei diretti interessati. Per la Corte di Cassazione risultano esclusi dalla questione gli immobili che hanno superato l’intervallo temporale quinquennale tra acquisto e vendita e quelli utilizzati a scopo personale.

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Ecco chi dovrà pagare l’imposta

In sintesi, è stato stabilito che le plusvalenze immobiliari sono tassabili anche se c’è assenza di intenzionalità di vendere o di guadagnare. L’Agenzia delle Entrate calcolerà le imposte in base al valore di mercato dell’immobile. Per esempio, se hai venduto una casa a un prezzo superiore a quello d’acquisto scatta la tassazione automatica.

In tal caso l’imposta può essere davvero pesante da gestire da un punto di vista economico. Questo non fa altro che invitare i diretti interessati ad agire in modo coscienzioso per evitare di andare incontro a delle situazioni simili. Per questo motivo bisogna rivolgersi necessariamente a chi è competente del settore per non avere brutte sorprese.