UFFICIALE – Addio alla legge 104, entro novembre devi passare alle 162 | Rischi di perdere tutti i diritti conquistati in anni

Novità sulla legge - romait.it
Non ci sarà più. La storica legge che tutela chi ha gravi disabilità scompare. L’Italia fa un grosso passo indietro
La Legge 104 è da anni una delle normative più conosciute e discusse del sistema di welfare italiano. Nata nel 1992, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità.
Il suo scopo è garantire tutela, sostegno e autonomia, non solo a chi vive una condizione di handicap, ma anche a chi ogni giorno se ne prende cura. È una legge che intreccia aspetti sanitari, lavorativi e familiari, rendendola complessa ma al tempo stesso essenziale nella vita di molti cittadini.
Nel tempo, la 104 è diventata sinonimo di aiuto concreto. Tuttavia, accedere ai suoi benefici non è sempre semplice. L’iter burocratico può essere lungo, fatto di documentazione, visite mediche e verifiche da parte delle commissioni dell’Asl e dell’Inps.
Tutto parte dal riconoscimento dell’handicap, che deve essere certificato come “grave” ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge stessa. Solo in questo caso si aprono le porte ai permessi retribuiti, alle agevolazioni fiscali e ad altri benefici specifici.
Il ruolo dei caregiver
Molti lamentano che le procedure di accertamento siano lente, e che spesso servano mesi prima di ottenere una risposta definitiva. Gli stessi controlli medici, necessari per garantire che le agevolazioni vadano a chi ne ha realmente diritto, possono trasformarsi in una maratona di appuntamenti e moduli. Ciò nonostante, la legge resta uno dei pochi strumenti che riesce a coniugare tutela del lavoro e solidarietà familiare.
Dopo oltre trent’anni, la 104 è ormai parte integrante della società italiana. Ha permesso a molte persone di mantenere un equilibrio tra vita privata e assistenza, e di non sentirsi abbandonate. Eppure, non riguarda solo chi è affetto da una disabilità: una parte importante della normativa riguarda anche chi vive accanto a queste persone, i cosiddetti caregiver familiari.
Sono loro, infatti, a poter usufruire di permessi retribuiti dal lavoro per assistere un parente in difficoltà. Possono richiedere fino a tre giorni di assenza mensile, mantenendo lo stipendio, e in alcuni casi ottenere congedi straordinari di durata più lunga. Un diritto che nasce dal riconoscimento del valore sociale dell’assistenza familiare, un compito spesso gravoso, svolto con dedizione e senza supporti adeguati.

Cambiamenti in atto
Ma qualcosa sta cambiando. Negli ultimi mesi, il dibattito politico e giuridico attorno alla Legge 104 si è riacceso, anche per effetto di nuovi orientamenti interpretativi e di proposte di riforma. Secondo quanto riportato da brocardi.it, una recente analisi giuridica ha chiarito meglio i confini di questa normativa, spiegando che non si tratta di una legge destinata esclusivamente alle persone disabili. Il suo raggio d’azione, infatti, è più ampio, poiché coinvolge anche i familiari e coloro che garantiscono l’assistenza quotidiana, definendo così una rete di tutela più complessa di quanto si creda.
Il portale ha approfondito come funziona la 104 e quali siano i requisiti aggiornati per accedervi, evidenziando come stia emergendo una nuova sensibilità legislativa, più attenta alle figure di supporto e alle trasformazioni sociali. L’obiettivo, oggi, è rendere la legge più snella, meno burocratica e più aderente ai bisogni reali di chi vive situazioni di fragilità.
