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Taxi, le accuse di Selvaggia Lucarelli. Salina (Fast Confsal Taxi): “Un’illazione per screditarci”

“Se la Lucarelli continua a parlare dei taxi è evidente che ci considera importanti e noi importanti vogliamo essere per i cittadini, ma in positivo”

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Un tweet di Selvaggia Lucarelli di ieri l’altro tira nuovamente in ballo la figura e il servizio dei tassisti.

Viene infatti evidenziato che il mancato arrivo del taxi a Milano abbia indotto la studentessa a chiedere un passaggio a sconosciuti che poi hanno abusato di lei. Chiediamo lumi al segretario nazionale Fast Confsal Taxi, Raffaele Salina.

Come può essere annullato un servizio già assegnato che poi in questo caso ha costretto la ragazza che l’aveva richiesto ad accettare un passaggio rivelatosi fatale?

Innanzitutto questa è un’illazione di una persona (Selvaggia Lucarelli n.d.r.) che continua a buttare spazzatura sulla nostra categoria, senza un briciolo di prova. La ragazza vittima dello stupro racconta di essere completamente ubriaca e quindi dubito che possa ricordare limpidamente la successione degli eventi. Comunque se la Lucarelli continua a parlare della nostra categoria è evidente che ci considera importanti e noi importanti vogliamo essere per i cittadini, ma in positivo.

Alla domanda “come si può annullare una chiamata?”, rispondo che può dipendere da vari fattori. Partendo dal presupposto che quello del tassista è un lavoro autonomo, noi dobbiamo avere un’autotutela. Che consiste anche nel sapere, per informazioni avute fra colleghi tassisti o per la conoscenza dei luoghi dove si va a prendere i clienti, se la corsa è tranquilla oppure nasconde insidie. A quel punto il tassista preferisce annullare un servizio anziché rischiare rapine e aggressioni

Come si passano certe informazioni fra tassisti?

Esistono dei codici criptati o delle parole chiave fra di noi che mettono in guardia su situazioni o persone a rischio. Un gruppo di ragazzi ubriachi possono costituire un rischio, un poco di buono che chiama da una zona critica può essere un fattore di rischio. Se qualche collega passa e segnala questa situazione, il chiamante rischia di non trovare il taxi oppure ricevere l’annullo.

Quindi lei ci dice che qualsiasi persona vista in un particolare atteggiamento o in una particolare situazione, non verrà mai presa.

Assolutamente no. Ma la nostra esperienza di “strada” percepisce il segnale di pericolo, glielo garantisco.

Così però si rischia di dare un segnale sbagliato dei tassisti e delle loro strutture.

Anche qui, mi permetto di dire, che sia il tassista che le strutture organizzative sono molto presenti in operazione benefiche e sociali. Molti radio taxi sia di Roma e Milano, che di altre città, svolgono manifestazioni e offrono in silenzio aiuti a persone meno fortunate. Hanno un organigramma in grado di soddisfare qualsiasi richiesta degli utenti, compresi organi di disciplina che puniscono il tassista associato che ha commesso disservizi.

È evidente, quindi che spesso abbiamo a che fare con vere campagne denigratorie nei confronti della categoria. Ma questo non frena il nostro progetto di utilizzo del taxi anche per altri scopi sociali. Ne parlerò con le altre organizzazioni sindacali e con gli organi preposti. Il tassista viene bersagliato e vengono individuati sempre gli stessi soggetti. Come a dire i napoletani rubano, i romani sono inaffidabili, i milanesi sono scostanti. Ma sono tutti così? Assolutamente no. Sono così una stragrande minoranza. Certamente da censurare ma parliamo di una minoranza.

Come sosteniamo ormai da mesi, allestire i taxi con scritte visibili che evidenzino la dotazione del defibrillatore, oppure che siano muniti di mezzi atti a segnalare situazioni emergenziali è un segnale positivo per la cittadinanza. E questo dobbiamo continuare a fare. Ricordiamoci che il taxi è il punto di riferimento indiscusso e più sicuro per le donne sole dopo le 22 e per quelle famiglie che debbono mandare i propri figli minorenni a scuola o in altri luoghi. Questo è un vanto per noi e la dice lunga su chi si fa forte di un seguito di popolarità per promuovere se stesso parlando male del taxi e dei tassisti.

Taxi, presidio in Campidoglio, mercoledì 25 gennaio, dalle ore 9