Tassa casa, entro il 29 settembre devi mandare l’autocertificazione | I ritardatari pagheranno 2.000 € di multa

Persona triste per le tasse - Pexels - Romait.it
Il 29 settembre è la data da segnare per la certificazione da mandare prima della scadenza. La casa è a rischio.
Pagare le tasse in Italia è sempre stato un argomento divisivo. La pressione fiscale elevata, unita alla percezione diffusa di servizi pubblici poco efficienti, ha contribuito a rendere l’evasione una tentazione per molti cittadini. Questo atteggiamento ha radici storiche profonde, che affondano in decenni di sfiducia tra stato e contribuenti.
La sensazione che il denaro versato non torni sotto forma di benefici concreti ha alimentato la convinzione che pagare regolarmente sia più un dovere imposto che un atto di responsabilità collettiva. A livello sociologico, la questione fiscale si lega a un rapporto di reciprocità mancata.
Lo stato chiede contributi, ma non sempre riesce a restituire in termini di servizi, infrastrutture e opportunità. È per questo che, soprattutto nelle aree più periferiche e in contesti dove i cittadini si sentono meno tutelati, l’evasione è percepita come una forma di autodifesa più che un illecito.
L’evasione
Le recenti crisi economiche hanno accentuato questo atteggiamento. La pandemia, l’inflazione e il caro vita hanno spinto molti a considerare la tassazione un peso insostenibile. Non sorprende quindi che la propensione all’evasione resti alta, nonostante i continui tentativi dei governi di rafforzare i controlli e di semplificare le procedure burocratiche legate al pagamento dei tributi.
Negli ultimi anni il governo Meloni ha cercato di intervenire anche in un altro ambito, quello delle bollette energetiche, che hanno messo in difficoltà famiglie e imprese. Per alleggerire il carico, sono state introdotte misure temporanee di sostegno, pensate per calmierare gli aumenti dovuti alla crisi energetica internazionale.

L’autocertificazione di settembre
Se sulle bollette sono stati previsti alleggerimenti, sulle tasse legate alla casa i controlli restano rigidi. Entro il 29 settembre 2025 è infatti necessario presentare la dichiarazione IMU 2025. Questa scadenza rappresenta l’ultima possibilità per chi non ha ancora adempiuto, con la possibilità di beneficiare di una riduzione consistente delle sanzioni previste in caso di ritardo.
Le regole fissate dalla Legge 160 del 2019 stabiliscono che, in caso di mancata presentazione, la multa varia dal 100% al 200% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro e un massimo di 2000 euro. Presentando tutto entro la scadenza si può regolarizzare la posizione con un esborso di appena 5 euro, ma dopo il termine le sanzioni aumentano in modo significativo. Inoltre, dal 2025, a tutte le somme dovute va aggiunto il tasso d’interesse legale fissato al 2%. Un costo che può trasformarsi in un serio problema per i contribuenti che decideranno di ignorare la scadenza.