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Roma, incidente sulla Colombo: chi era Beatrice Bellucci e le indagini sulla presunta gara di velocità

Roma, incidente mortale sulla Colombo: morta Beatrice Bellucci, 20 anni. Indagini su gara clandestina e auto fuggite senza prestare soccorso

Beatrice Bibbi Bellucci

Beatrice Bibbi Bellucci

Venerdì sera via Cristoforo Colombo, una delle arterie più trafficate di Roma, è stata teatro di un tragico incidente che ha strappato la vita a Beatrice Bellucci, studentessa di 20 anni. La giovane viaggiava a bordo di una Mini, travolta a forte velocità da una Bmw nei pressi di piazza dei Navigatori. Sullo sfondo, l’ipotesi inquietante di una gara clandestina: gli inquirenti stanno infatti cercando altre auto coinvolte che, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbero allontanate senza fermarsi a prestare soccorso.

Roma, incidente sulla Colombo: la dinamica e i primi accertamenti

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la collisione si è verificata poco dopo le 22 di venerdì. Una Bmw, lanciata ad alta velocità, avrebbe impattato violentemente contro la Mini su cui si trovava Beatrice. L’urto è stato devastante: i vigili del fuoco hanno dovuto estrarre dalle lamiere un giovane e due ragazze. La ventenne, trasportata in codice rosso al San Giovanni, è morta poco dopo l’arrivo in ospedale.

Gli altri due ragazzi rimangono in condizioni gravi. Intanto, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e disposto l’autopsia sul corpo della vittima. Fondamentali saranno anche gli esiti dei test alcolemici e tossicologici effettuati sui giovani a bordo della Bmw, attesi nelle prossime ore.

Gara clandestina sulla Colombo? Le indagini sulle auto fuggite

Gli investigatori stanno analizzando i filmati delle numerose telecamere di sorveglianza posizionate lungo via Cristoforo Colombo. Dalle prime immagini emergerebbe l’ipotesi di una corsa tra più veicoli. Alcuni testimoni hanno parlato di altre auto sfreccianti pochi istanti prima dello schianto, che però si sarebbero dileguate immediatamente dopo.

Se confermata, la dinamica configurerebbe reati pesanti: la legge prevede infatti l’arresto in flagranza per chi fugge senza prestare soccorso in caso di incidente mortale. Gli inquirenti hanno inoltre sequestrato un cellulare rinvenuto all’interno della Bmw, dal quale potrebbero emergere ulteriori elementi utili a ricostruire le responsabilità.

Beatrice Bellucci, la giovane vita spezzata

Beatrice, per gli amici “Bibbi”, viveva con la famiglia all’Infernetto e frequentava il corso di giurisprudenza all’Università Roma Tre. Amava il volley, le vacanze al mare in Sardegna e la squadra della Roma. Su Instagram seguiva con entusiasmo i suoi idoli musicali, in particolare Justin Bieber.

Aveva solo 20 anni e una vita intera davanti. Suo padre Andrea, dirigente di banca, si è allarmato quando la figlia non ha risposto al cellulare nella notte dell’incidente, un comportamento insolito per lei. Beatrice lascia anche un fratello maggiore, Federico.

In queste ore, amici e conoscenti stanno riempiendo i social di messaggi di cordoglio: la descrivono come una ragazza solare, generosa, “con un bellissimo carattere e sempre pronta ad ascoltare”.

Le reazioni: dolore e appelli alla sicurezza stradale

La tragedia ha suscitato sdegno e riflessioni sulla sicurezza delle strade romane. “Una giovane vita spezzata e tre ragazzi feriti gravemente sulla via Cristoforo Colombo. Non possiamo più assistere inermi a questa strage sulle strade”, ha dichiarato Alessio D’Amato, consigliere regionale e segretario romano di Azione.

D’Amato ha parlato di una “deriva inaccettabile” se l’ipotesi della corsa clandestina fosse confermata, chiedendo un piano strategico di sicurezza stradale: più controlli notturni, messa in sicurezza dei tratti pericolosi e soprattutto una svolta culturale basata su educazione alla guida e corsi di prevenzione.

Roma e la piaga delle corse clandestine

L’incidente di Beatrice riporta alla ribalta un tema purtroppo noto nella capitale: quello delle corse clandestine. Via Cristoforo Colombo, lunga, ampia e rettilinea, è da anni considerata un tratto “a rischio” per le alte velocità. In più occasioni i residenti hanno denunciato il fenomeno delle sfide tra auto, soprattutto nelle ore notturne.

Le istituzioni, sollecitate dall’opinione pubblica, si trovano ora davanti all’urgenza di intervenire. Ogni ritardo rischia di tradursi in nuove tragedie, con giovani vittime come Beatrice che finiscono per pagare il prezzo più alto.

La ricerca di giustizia

La morte di Beatrice Bellucci è una ferita aperta per la comunità dell’Infernetto e per tutti i ragazzi che la conoscevano. In tanti chiedono giustizia e un cambio di passo sulla sicurezza stradale.

Mentre la Procura prosegue le indagini, i familiari si stringono nel dolore, ricordando la figlia come una ragazza piena di vita, con i sogni ancora da realizzare. Il futuro di Beatrice si è spezzato in pochi secondi su una strada che, troppo spesso, diventa scenario di corse illegali e di morti evitabili.