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Zelensky a Roma, tra i sogni europei e le solide realtà Usa

Il leader ucraino incontra il Premier Meloni, ma resta ancorato alle illusioni di Bruxelles, anziché far suo il pragmatismo di Trump: che sta (giustamente) perdendo la pazienza…

Incontro tra Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky a Roma

Incontro tra Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky a Roma (© Governo.it)

Il Premier Giorgia Meloni ha incontrato a Roma il numero uno ucraino Volodymyr Zelensky. Entrambi, non sorprendentemente, si sono allineati alle utopistiche posizioni dei leaderini del Vecchio Continente. Mentre l’unico che sta muovendo dei faticosi passi per far tacere le armi, il Presidente americano Donald Trump, inizia (giustamente) a perdere la pazienza.

Incontro tra Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky a Roma
Incontro tra Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky a Roma (© Governo.it)

Zelensky a Roma

«Nei negoziati» in corso «mi fido di lei» ha assicurato Zelensky, come riporta Il Riformista, riferendosi all’inquilino chigiano. La quale, aggiunge l’Adnkronos, gli «ha ribadito la solidarietà» dell’Italia e l’obiettivo del «raggiungimento di una pace giusta e duratura per l’Ucraina». En passant facendo infuriare, stando almeno alle reazioni social, la sua base elettorale, da sempre diffidente, se non proprio avversa all’ex comico.

A ben guardare, però, all’origine di queste formule vuote e piuttosto ridicole ci sono l’Europa in generale, e i cosiddettivolenterosi” in particolare. Che continuano a illudere le autorità gialloblù affinché perseverino con un conflitto senza senso, confermandosi ulteriormente il principale ostacolo alla cessazione delle ostilità. Altro che bugie del Presidente russo Vladimir Putin, come ha delirato, scrive l’AGI, l’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas.

Kaja Kallas
Kaja Kallas (immagine dalla sua pagina Facebook)

Piuttosto, Zelensky «dovrà darsi una mossa e iniziare ad accettare le cose», perché «sta perdendo», ha puntualizzato, come rileva TGCom24, un tycoon pragmatico quanto irritato. Che in un secondo momento, come riporta Sky TG24, ha affermato chiaro e tondo che Oltreoceano «non vogliono perdere il loro tempo» con Kiev. Con particolare riferimento al piano a stelle e strisceper il cessate il fuoco, che Mr. President ha rimproverato al Nostro di non aver neppure letto.

Tra sogni europei e “solide realtà” Usa

In effetti, il diretto interessato, sempre “euro-diretto”, in corso d’opera ha ridotto gli iniziali 28 articoli yankee a 20, eliminandone alcuni «anti-ucraini». Il che non depone esattamente in favore di un compromesso, anche perché, al netto del riserbo sulla contro-proposta, è facile immaginare di quali punti si tratti. Verosimilmente, quelli che fotografano la situazione sul campo e ripristinano l’antica promessa di non espandere la NATO verso est, fatta nel 1990 all’allora massimo dirigente sovietico Michail Gorbačëv.

Michail Gorbačëv
Michail Gorbačëv (1931-2022). © Leo Medvedev-Лев Леонидович Медведев / Wikimedia Commons

Soprattutto, però, The Donald ha accusato il suo omologo, come spiega l’ANSA, di sfruttare «la guerra per non indire le elezioni». E lo ha esortato (eufemismo) ad aprire le urne per le nuove Presidenziali che, ricordiamo, si sarebbero dovute tenere al più tardi nel maggio 2024. E che ora Zelensky, come riferisce l’Agenzia Dire, si è detto pronto a organizzare in 60-90 giorni, se Washington e Bruxelles ne garantiranno lo svolgimento in sicurezza.

Donald Trump
Donald Trump (immagine dalla sua pagina Facebook)

Sarebbe uno sviluppo importante, anche perché Mosca non ha mai nascosto i dubbi sulla legittimità degli attuali vertici dell’Ucraina. Per la quale dunque potrebbe davvero essere più vicina la prospettiva della fine dell’inutile strage, per dirla con Papa Benedetto XV. Certo, a patto che il locatario di Palazzo Mariinskij (il Quirinale kievita) chiuda il libro dei sogni comunitari per abbracciare finalmente le “solide realtà” Usa.