“Sto solo facendo il mio dovere”: multati i proprietari che raccolgono i bisogni dei cani | Da agosto staccano multe da 3.500€, la devono fare a casa

Non raccogliere i bisogni del proprio cane può portare a sanzioni salate o addirittura alla reclusione - Romait.it - foto Canva
Da ora i cani potrebbero essere costretti a fare i propri bisogni in casa: ecco cosa dice la Legge italiana a riguardo.
Immaginate di uscire di casa e di aver calpestato accidentalmente le feci di un cane. Quanti di noi si sono ritrovati in questa situazione? Sappiamo che non è di certo gradevole ritrovarsi a dover pulire la scarpa e sopportando oltretutto l’odore che quest’ultima emana.
Per evitare tutto ciò, ogni singola persona che possiede un animale a quattro zampe dovrebbe rimuovere i suoi bisogni. Tuttavia, questo non accade e sempre più persone si ritrovano un bel regalino sotto la suola. Tale noncuranza però, può risultare in pesanti sanzioni pecuniarie.
Non è tutto, perché nel peggiore dei casi di rischia anche l’arresto. Ma cosa dice esattamente la Legge italiana a riguardo? Infatti la gravità del reato si basa una serie di fattori, incluso il luogo in cui i bisogni vengono lasciati.
Cosa si rischia se non si raccolgono i bisogni del proprio amico a quattro zampe
Il codice penale punisce qualsiasi padrone che non raccoglie i bisogni del proprio cane lasciandoli in un’area pubblica, come un marciapiede, una strada o in un muro di una casa. Questo è esemplificato dall’articolo 639 c.p. che afferma: “Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103 “.
Le conseguenze si inaspriscono se il fatto avviene su beni immobili o su mezzi di trasporto, a prescindere che siano privati o pubblici. In questo caso, la Legge prevede una sanzione da 300 a 1000 euro o la reclusione da uno a sei mesi. Se il soggetto in questione dovesse essere recidivo, allora la multa arriva a 10 mila euro e la reclusione si aggira tra i tre mesi e i due anni.

Le direttive dei Comuni
La sanzioni sopracitate si applicano anche qualora l’imbrattamento sia superficiale e temporaneo. Inoltre, è corretto sottolineare che le suddette non riguardano solo le feci ma anche la pipì dell’animale. In tale circostanza, se si procede ad una pulizia con acqua e sapone, si può evitare la condanna in caso di denuncia.
Oltre a quanto incluso nel codice penale, ogni singolo comune può presentare delle ordinanze in merito. Spesso viene richiesto ai padroni di munirsi di sacchetto e paletta quando si trovano in giro con il proprio cane, in modo da essere preparati a qualsiasi evenienza.