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Social, nuove regole dall’Ue: ecco cosa cambia per le piattaforme

“Il testo consacra il principio che ciò che è illegale offline deve essere illegale anche online”, spiega la Commissione europea

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Come riportato da SkyTg24, il Digital Services Act (Dsa), è un disegno di legge dell’Unione europea che ha l’obiettivo di combattere le fake news e la disinformazione. Al suo interno, infatti, vi sono alcune misure che impongono responsabilità maggiori alle Big Tech, sui contenuti illegali o nocivi online.

Social (Immagine di repertorio)
Social (Immagine di repertorio)

Con le nuove disposizioni saranno vietati ad esempio gli annunci mirati ai minori, agli utenti in base al loro sesso, all’etnia di appartenenza o all’orientamento sessuale. Anche la sottoscrizione facilitata di servizi difficili da rifiutare è messa al bando.

Social, nuove regole in arrivo: ecco cosa cambia

Non solo, perché i colossi del web dovranno effettuare valutazioni annuali del rischio delle loro piattaforme. Dovranno disporre di personale per gestire la moderazione dei contenuti. Le sanzioni potrebbero prevedere fino al 6% del fatturato globale o il divieto di operare nel mercato unico dell’Ue nel caso in cui ci fossero gravi e ripetute violazioni.

Le Big Tech dovranno inoltre rivelare agli utenti il funzionamento dei propri algoritmi di raccomandazione, come quelli usati per ordinare i contenuti. In più dovrà essere offerto un sistema di raccomandazione non basato sulla profilazione. I colossi, in aggiunta, dovranno anche rendere noto il motivo della rimozione dei contenuti illegali, dando la possibilità di presentare un eventuale ricorso in merito.

“Ciò che è illegale offline deve esserlo anche online”

Saranno circa 200 i nuovi dipendenti assunti dalla Commissione europea per far rispettare il nuovo regolamento. Attraverso una “tassa di vigilanza” (potrebbe spingersi anche fino allo 0,1% del reddito netto globale annuale), saranno pagati dalle aziende tecnologiche.

Come dichiarato dalla Commissione Ue, il regolamento è “unico nel suo genere. Costringerà piattaforme come Facebook, YouTube o Twitter a moderare i contenuti che ospitano. La Dsa è una prima mondiale in termini di regolamentazione digitale. Il testo consacra il principio che ciò che è illegale offline deve essere illegale anche online. Mira a proteggere lo spazio digitale dalla diffusione di contenuti illegali e a garantire la tutela dei diritti fondamentali degli utenti”.