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Salina (Fast Confsal) risponde a RedSox: “Non è il paladino dei tassisti”

Raffaele Salina, segretario nazionale del sindacato dei tassisti Fast Confsal Taxi, replica alle dichiarazioni di RedSox sui colleghi

Raffaele Salina

Raffaele Salina

Prevedibilmente destinata a suscitare clamore l’intervista pubblicata qualche giorno fa e rilanciata su varie testate, al tassista bolognese Roberto Mantovani, detto “RedSox”. Nell’intervista l’uomo fa una descrizione dei colleghi tassisti non molto carina. Li definisce, tra l’altro “beceri e indegni, difensori di privilegi egoistici e fautori di ridicole battaglie”.

Abbiamo raggiunto Raffaele Salina, segretario nazionale del sindacato dei tassisti Fast Confsal Taxi per capire cosa ne pensa dell’intervista.

Dottor Salina, ha letto l’intervista a Roberto “RedSox”, ci vuole dire che ne pensa?

Si l’ho letta. La trovo interessante per uno che vuol farsi pubblicità per un libro che sta scrivendo. Attira su di sé l’attenzione per mostrare la sua generosità, la sua dedizione al sociale e la sua umanità. (Mantovani ha promosso una raccolta fondi che ha fruttato più di 8 mila euro alla Casa delle Donne e fa anche parte della rete per il soccorso del 118, trasportando a bordo del taxi un defibrillatore ndr.).

Ma non parla solo di questo, parla del suo lavoro di tassista che a suo dire, viene svolto con i crismi sopra citati.

La solidarietà è un fiore all’occhiello dei tassisti italiani e viene svolta in tutte le città. A Roma abbiamo taxiromacapitale che svolge, come sapete, iniziative continue di questo genere e non solo. Potrei andare avanti per molto, ci sono posso elencarvi anche le cooperative Radio Taxi e la cooperativa Pronto Taxi 6645 e Samarcanda, ma ci sono anche moltissimi gruppi di tassisti volontari.

Eppure Mantovani definisce alcuni tassisti come “beceri e indegni”, perché lo farebbe?

Forse viene imboccato da qualcuno. L’ultima indagine demoscopica promossa da Uritaxi sul gradimento del taxi in Italia, non rileva quello che dice il collega di Bologna, ma tutt’altro.

I clienti che prendiamo a bordo sono il nostro pane quotidiano ed il livello di preparazione del tassista italiano è aumentato notevolmente.

Polemica di RedSox sul mancato uso del pos: “i tassisti lo usano tranquillamente”

Lui condanna il mancato uso del pos e le proteste che sono state fatte nei confronti di Uber dopo che un consorzio di taxi ha fatto l’accordo

Il pos lo hanno tutti i tassisti italiani in vettura e lo usano tranquillamente. Il problema non è l’uso del pos, ma le commissioni troppo alte.

Ormai usano tutti la carta di credito e il mancato uso del pos è un mancato incasso. La lotta a Uber è giusta e continuerà affinché il Governo non decide di tirar fuori quei decreti attuativi licenziati nel 2019, ma lasciati nel cassetto. Finché non ci saranno regolamentazioni ben precise sulle piattaforme tecnologiche e sulle app, la nostra protesta continuerà.

Si ok le commissioni alte, ma allora i notevoli incassi che lui dice di fare, e che pubblica sulla sua pagina twitter?

Vorrà dire che andremo tutti a lavorare a Bologna.