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Roma nel traffico, il sindaco Gualtieri: “Più zone 30 con autovelox”

Nuova mobilità a Roma: più controlli, Zone 30 e investimenti del Campidoglio per ridurre incidenti e migliorare la vivibilità cittadina

Taxi a Roma in Piazza Esedra

Lentezza come scelta politica

A Roma, parlare di mobilità non significa solo affrontare il nodo del traffico, ma anche riscrivere il rapporto tra città e sicurezza. Il recente piano presentato dal sindaco Roberto Gualtieri è un passaggio concreto in questa direzione. Il programma “Mobilità sicura” parte da un principio ormai non più eludibile: la velocità sulle strade urbane non può essere lasciata senza controllo.

Più facile dire Zona 30 che realizzarla

Uno dei pilastri del piano riguarda l’estensione delle Zone 30. L’obiettivo è trasformare mille strade cittadine, soprattutto all’interno delle ZTL, portando il limite da 50 a 30 km/h entro la fine del 2025. Ma la vera difficoltà non è tecnica, è normativa. Attualmente, l’iter per istituire una Zona 30 è vincolato da una burocrazia fitta, e soprattutto è ancora in vigore il divieto di usare autovelox all’interno di queste aree. Un paradosso, sottolineato dallo stesso Gualtieri, che rischia di svuotare di efficacia il provvedimento.

Strumenti e controlli: la città vuole tutor

Uno degli snodi più urgenti riguarda l’effettiva capacità di sanzionare chi viola i limiti. Il caso della Galleria Giovanni XXIII è emblematico: da quando è stato attivato il tutor, gli incidenti si sono dimezzati. Eppure, installare dispositivi di controllo resta un processo tortuoso. Serve un alleggerimento della normativa, perché senza controlli efficaci, anche i migliori progetti restano sulla carta.

Prevenzione e formazione: la città guarda ai giovani

Il piano per la sicurezza non si limita all’infrastruttura. Un’intera sezione è dedicata alla prevenzione, con un laboratorio mobile per il controllo di alcol e droga alla guida, operativo in contesti serali e notturni. Parallelamente, il Campidoglio ha avviato un ciclo di incontri formativi in 50 scuole, in collaborazione con università e associazioni, per sensibilizzare migliaia di studenti su comportamenti e rischi legati alla mobilità.

Trenta milioni per mettere in sicurezza la città

Il Campidoglio ha stanziato 30 milioni di euro per sostenere questo piano, a cui si sommano altri fondi nazionali. L’intervento punta su più fronti: la messa in sicurezza degli incroci più critici (i cosiddetti “black point”), la creazione di almeno 50 “strade scolastiche” entro il 2027, attraversamenti pedonali luminosi e strisce rialzate, sulla scia delle esperienze positive già viste in altre capitali europee.

Roma verso la città dei 15 minuti

Al di là delle singole misure, il piano si inserisce in una visione più ampia: quella di una città che riduce la dipendenza dall’auto privata, accorcia le distanze e restituisce spazio e tempo ai cittadini. La sicurezza stradale, in questo quadro, non è un’appendice, ma una condizione essenziale per rendere Roma una metropoli più equa, sostenibile e vivibile. La sfida ora è trasformare un piano ambizioso in cambiamento concreto.