Roma, muore dopo una liposuzione in uno studio privato: tre indagati per omicidio colposo
L’autore dell’intervento ha già avuto problemi con la giustizia; la sua concessione non viene rinnovata da quasi dieci anni

Si era sottoposta a un intervento di liposuzione in uno studio medico privato del quartiere Primavalle, a Roma. Ma a seguito di un malore una 47enne di origine ecuadoriana è stata trasportata d’urgenza al Policlinico Umberto I. Per la donna, però, non c’è stato nulla da fare: è morta poco dopo il ricovero.
Morte dopo liposuzione, i fatti
Il drammatico episodio è avvenuto nella serata di sabato 7 giugno. Ana è arrivata in ospedale alle 20:32 in condizioni gravissime: già intubata, in arresto cardiocircolatorio, sottoposta a massaggio cardiaco durante il trasporto da parte dell’anestesista presente a bordo dell’ambulanza privata – giunta sul posto prima del 118. I medici del pronto soccorso hanno tentato per oltre un’ora di rianimarla, ma ogni sforzo si è rivelato vano.
Dalle prime informazioni raccolte, la donna avrebbe avuto una perdita di coscienza improvvisa, accompagnata da una grave ipotensione e da un quadro clinico compatibile con uno shock di natura multifattoriale.
Sulla vicenda indaga ora la Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, affidato al pubblico ministero Andrea D’Angeli e coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco. Nel registro degli indagati sono finiti il medico che ha eseguito l’intervento, Jose Lizarraga Picciotti, un anestesista e un infermiere.
Morte dopo liposuzione, i precedenti giudiziari di chi ha fatto l’intervento
Lo studio dove è stato eseguito l’intervento – situato in un appartamento in zona Torrevecchia – è stato posto sotto sequestro. Secondo quanto emerso, la struttura non era in regola con le autorizzazioni sanitarie: l’ultima concessione, valida per cinque anni, risaliva al 2007 e non è stata rinnovata.
Lizarraga Picciotti, 65 anni, cittadino peruviano, non è nuovo a problemi giudiziari. In passato era già stato denunciato per lesioni a seguito di altri interventi di chirurgia estetica, avvenuti nel 2006 e nel 2018. Anche l’anestesista coinvolto nel caso risulta avere dei precedenti, seppur non legati all’attività professionale.
L’autopsia sul corpo della donna sarà eseguita nelle prossime ore, su incarico della Procura, per chiarire con precisione le cause del decesso e verificare eventuali responsabilità legate alla condotta medica o all’adeguatezza della struttura in cui è stato eseguito l’intervento.