Prima pagina » Cronaca » Roma, Discoteca Factory: preso secondo autore stupro, era addetto alla sicurezza

Roma, Discoteca Factory: preso secondo autore stupro, era addetto alla sicurezza

Di rientro dalla Tunisia, è stato arrestato ieri notte all’Aeroporto di Fiumicino: era il “buttafuori” della discoteca

Gli agenti della Squadra Mobile di Roma, precisamente la IV Sezione specializzata nella lotta ai reati di violenza di genere, hanno arrestato nella mattinata di oggi il secondo presunto aggressore accusato di stupro di gruppo.

Il presunto responsabile della violenza è un tunisino di 35 anni. All’epoca dei fatti l'uomo lavorava come "buttafuori" all’interno della discoteca romana Factory Club.

La vicenda dello stupro

La violenza è avvenuta nella notte fra il 18 e il 19 Maggio 2019 nella discoteca "Factory Club" di Roma nord. Una ragazza di 21 anni è stata soccorsa in stato di shock dopo aver subito l'abuso sessuale da parte di 3 uomini all’interno del locale, mentre era in corso una serata di musica con centinaia di partecipanti.

Subito dopo la denuncia della vittima, grazie al coordinamento della Procura di Roma, la Squadra Mobile ha arrestato un ragazzo di 25 anni, di nazionalità romena. Anche il primo responsabile arrestato lavorava all'interno della discoteca romana come buttafuori. 

Il secondo uomo accusato di violenza sessuale è un tunisino di 35 anni.

Era vestito come un addetto alla sicurezza del locale e vedendolo arrivare ho pensato che "mi avrebbe salvato, invece ha infierito con crudeltà", ha raccontato con precisione e dovizia di particolari, nonostante il trauma subito, la giovane vittima dello stupro, riguardo il 35enne. Ricordi terribili che si sono rivelati però importantissimi per consentire agli uomini della Squadra Mobile di Roma di individuare due dei tre responsabili dello stupro.

Molto forti le parole della ragazza quando racconta di aver sperato per un momento di ricevere aiuto da questo “uomo della sicurezza” e invece di essere stata abusata anche da lui.

Le indagini

Partendo dalla descrizione fornita dalla ragazza, la Polizia ha condotto indagini su tutto il personale di sicurezza e di servizio che lavorava nella discoteca. Le informazioni sono state poi integrate con le testimonianze raccolte dai molti giovani presenti nella discoteca, grazie anche ai video girati durante la serata di musica e festa.

E’ stato così individuato come autore della violenza un tunisino di 35 anni assunto regolarmente come "buttafuori" della discoteca.

La fuga in Tunisia

Pochi giorni dopo la denuncia di stupro di gruppo da parte della vittima e la conseguente pressione mediatica sulla vicenda, il "buttafuori" aveva lasciato velocemente l’Italia per rientrare in Tunisia. La fuga non è bastata perché le prove raccolte dalla Polizia sono schiaccianti: il DNA dell’uomo è stato ritrovato sulla vittima e sugli abiti che indossava la notte della violenza di gruppo.

Il rientro in Italia e la cattura all’aeroporto di Fiumicino

Nella notte del 1 Novembre 2019, probabilmente convinto che ormai non ci fossero più indagini a suo carico visti i molti mesi trascorsi, il 35enne "buttafuori" ha fatto ritorno in Italia dalla Tunisia. Rientro andato male perché all’Aeroporto di Fiumicino lo stava attendendo la Squadra Mobile di Roma e la Polizia di Frontiera.

L’uomo è stato arrestato grazie all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Roma. Attualmente l’uomo si trova nel carcere romano di Regina Coeli.

Continua incessantemente il lavoro delle forze dell’ordine per arrestare anche il terzo e ultimo aggressore.

 

Leggi anche:

Lamorgese contro Salvini: usando i dati sugli sbarchi per dribblare il problema

A Palermo Paolo Borsellino e Giovanni Falcone "Crocifissi" su un manifesto

Lascia un commento