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Roma, altro caso di stalking: fermata una 52enne georgiana che aggrediva l’ex compagno

Per la donna scatta il braccialetto elettronico dopo i fatti di novembre. L’avvocato dell’uomo: “Gli uomini colpiti da molestie non vengono presi sul serio”

Smartphone in mano femminile

A Roma, una donna di 52 anni di origine georgiana è stata raggiunta da una misura cautelare per atti persecutori. Nei confronti dell’ex compagno, un uomo italiano di 47 anni, il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento e l’applicazione del braccialetto elettronico, che servirà a monitorare ogni suo spostamento rispetto alla vittima.

Stalking, i fatti risalgono a novembre

La misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri su mandato del gip Roberto Ranazzi, su richiesta della Procura di Roma. Nell’ordinanza, in cinque pagine, si ricostruisce una lunga sequenza di episodi inquietanti.

Il 27 novembre 2024, la donna avrebbe minacciato e insultato il suo ex, danneggiato il suo telefono e lo avrebbe colpito con calci e uno schiaffo al volto. A marzo di quest’anno, si sarebbe spinta ancora oltre: dopo averlo chiamato ripetutamente, si è presentata alla porta dell’uomo e ha danneggiato l’ingresso con dei calci, insultandolo. Ma l’invadenza non si è fermata a questi episodi fisici. Per mesi, da novembre a maggio, la donna avrebbe perseguitato non solo lui, ma anche la madre e la cugina dell’uomo, inondandole di messaggi e chiamate su WhatsApp, spesso a contenuto molesto.

Il legale della vittima, l’avvocato Vittorio Balzani, sottolinea con forza quanto sia difficile per un uomo compiere il passo della denuncia. “Spesso non lo fanno per orgoglio o perché credono che il Codice Rosso sia riservato solo alle donne. Invece no, la legge protegge tutti, e questo caso lo dimostra.”

Balzani parla apertamente di un problema culturale: gli uomini, se colpiti da molestie o minacce da parte di ex compagne, faticano a essere presi sul serio o si sentono meno legittimati a chiedere aiuto. “Forse è più difficile documentare i fatti, ma non per questo meno grave”, sottolinea il legale, “e proprio per questo, casi come questo devono fare notizia”.