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Spiagge sempre più care: quanto costa davvero una settimana al mare?

Il quadro che emerge è chiaro: tariffe in costante ascesa e una sempre maggiore difficoltà nel trovare spiagge libere

Spiaggia di Ostia al tramonto

L’estate 2025 segna un nuovo record nei costi delle vacanze balneari in Italia. Secondo l’indagine annuale di Altroconsumo, che ha analizzato i prezzi di 213 stabilimenti balneari in dieci località (da Alassio a Taormina, passando per Alghero, Gallipoli e altre), la media per un ombrellone e due lettini nelle prime quattro file registrati nella settimana 3‑9 agosto 2025 è oggi di 212 €, segnando un +17 % rispetto al 2021.

Un’estate “salata” messa nero su bianco

In cima alla classifica delle spiagge più costose svetta Alassio, con un costo medio di 340 € e punte di 354 € per la prima fila. Segue a ruota Gallipoli, con circa 295 € e fino a 316 € in prima fila. Più accessibili, ma comunque importanti nella spesa complessiva, Alghero si attesta sui 240 € (251 € in prima fila), mentre Viareggio raggiunge i 217 € uniformi per tutte le file.

Le alternative più abbordabili: Rimini e dintorni

Se desideri contenere la spesa, alcune località offrono prezzi decisamente più contenuti. Su tutte, Rimini con una media di 150 € e massimo 166 € in prima fila. Seguono Lignano (154 € / 164 €), Senigallia (158 € / 169 €) e Anzio (176 € / 182 €).

I rincari superano l’inflazione: attenzione alle micro-spese

Rispetto allo scorso anno (2024), l’aumento medio è del 5 %, ben al di sopra dell’inflazione, che si aggira intorno al 2 %. Tuttavia, non tutte le aree hanno visto crescite uniformi: Alghero e Senigallia hanno registrato rincari del 9 %, mentre Gallipoli e Palinuro del 7 %, e Alassio insieme a Rimini hanno mantenuto sostanzialmente invariati i prezzi.

Sempre da Altroconsumo emerge una tendenza preoccupante: alle tariffe ufficiali si aggiungono micro‑spese (docce calde, cabine, giochi da spiaggia, servizi igienici, uso di frigoriferi), che possono gonfiare notevolmente il totale di una settimana estiva al mare. In alcune località liguri, inoltre, anche un’eventuale terza persona sotto lo stesso ombrellone comporta un sovrapprezzo – fino a circa 10 € per adulti e 5 € per i bambini.

Verso una spiaggia più accessibile

Il quadro che emerge è chiaro: tariffe in costante ascesa, micro‑ricavi che diventano macro‑pesi per le famiglie, e una sempre maggiore difficoltà nel trovare spiagge libere adeguatamente attrezzate. Altroconsumo, proprio per questo, ha lanciato una petizione (con oltre 8.000 firme raccolte) per una riforma delle concessioni balneari: più trasparenza, bandi pubblici, maggiore concorrenza e servizi minimum garantiti anche sulle spiagge libere.

In località di punta come Alassio e Gallipoli, i prezzi sono da resort, mentre destinazioni come Rimini e Lignano restano leggermente più abbordabili. Ma i costi extra e i rincari sistematici elevano il conto finale, rendendo l’esperienza meno democratica. Per difendere cittadini e famiglie, servono politiche chiare e servizi veramente accessibili.