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Roma, accolti a Fiumicino 71 rifugiati con i corridoi umanitari

Il progetto umanitario è sottoscritto dal Ministero dell’Interno, degli Esteri e altri enti. Pronta l’accoglienza in diverse regioni italiane

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Un volo partito da Tripoli e atterrato questa mattina all’aeroporto di Fiumicino ha portato in salvo 71 rifugiati, tra cui numerose donne e bambini. L’operazione, coordinata da UNHCR con il supporto di Arci, della Comunità di Sant’Egidio e delle istituzioni italiane, rientra nel programma dei corridoi umanitari che, dal dicembre 2023, ha già consentito l’ingresso in sicurezza di 558 persone.

Rifugiati accolti a Fiumicino, il progetto

Il volo ha rappresentato per molti di loro la fine di un percorso segnato da gravi violenze: maltrattamenti, detenzioni arbitrarie, privazioni e traumi profondi. Alcuni dei bambini nati in Libia non avevano mai conosciuto una vita fuori dai centri di detenzione. Per queste famiglie, oggi, inizia una nuova fase.

Il progetto umanitario è il frutto di un protocollo sottoscritto da Ministero dell’Interno, Ministero degli Esteri, UNHCR, Arci e Sant’Egidio. La collaborazione consente non solo l’arrivo sicuro dei rifugiati, ma anche un’accoglienza diffusa e strutturata, basata su un modello ormai collaudato: accoglienza in piccole comunità, avvio immediato all’istruzione per i minori, corsi di lingua italiana e percorsi di inserimento lavorativo per gli adulti.

I rifugiati – originari principalmente da Eritrea, Etiopia, Somalia, Sudan e Repubblica Democratica del Congo – saranno accolti in diverse regioni italiane da congregazioni religiose, associazioni locali e dai Circoli Rifugio dell’Arci, sostenuti dal contributo dell’Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

I prossimi passi

A dare loro il benvenuto a Fiumicino c’era Pier Francesco Sacco, coordinatore per i Corridoi umanitari alla Farnesina. Nel pomeriggio, i vertici delle realtà coinvolte – Marco Impagliazzo (Sant’Egidio), Walter Massa (Arci), Filippo Ungaro (UNHCR Italia) – insieme a rappresentanti dei due ministeri, hanno tenuto una conferenza stampa per spiegare obiettivi, valori e numeri di questa nuova fase del progetto.

Accoglienza e integrazione possono essere gestite in modo sicuro, dignitoso e sostenibile, se costruite su collaborazione, responsabilità condivisa e una visione di lungo periodo. Questo corridoio umanitario rappresenta un’alternativa concreta alle rotte irregolari e ai trafficanti di esseri umani, e soprattutto una nuova opportunità per chi ha già vissuto troppo dolore. Nelle prossime settimane, i nuovi arrivati inizieranno il loro cammino in Italia, non solo come rifugiati da proteggere, ma come persone da accompagnare verso l’autonomia e l’inclusione sociale.