Prima pagina » Cronaca » Roma, addio al centro storico: parcheggi insufficienti e traffico tengono i romani nei quartieri

Roma, addio al centro storico: parcheggi insufficienti e traffico tengono i romani nei quartieri

Traffico, parcheggi insufficienti e degrado spingono i romani lontano dal centro. Una ricerca Confcommercio fotografa la crisi del cuore di Roma

Piazza di Spagna a Roma

Il centro storico di Roma sta progressivamente perdendo attrattiva per i residenti. Pochi parcheggi, troppo traffico, mezzi pubblici inadeguati e un generale senso di degrado stanno allontanando i romani dalle vie e dalle piazze più iconiche della Capitale. È quanto emerge da una recente indagine di Confcommercio, che fotografa una trasformazione in atto già da alcuni anni e accelerata dalla pandemia e dallo smart working. I dati raccontano una vera e propria “fuga dal centro”: meno shopping, meno presenze quotidiane, più vita di quartiere.

La fuga dei romani dal centro: dati e tendenze

Secondo lo studio condotto su un campione di mille intervistati maggiorenni, solo il 37,3% dei romani ha effettuato un acquisto nel centro storico nell’ultimo anno, mentre il restante 62,7% dichiara di non aver comprato nulla. A spingersi nelle vie dello shopping centrale sono soprattutto i residenti stessi del centro (77,8%) e, in misura minore, gli abitanti di Roma Nord (33,6%).

Gli acquisti si concentrano in particolare su abbigliamento e gioielli, prodotti scelti da una fascia di consumatori con reddito medio-alto. Seguono elettronica, articoli di bellezza e sportivi. Al contrario, i romani con disponibilità economiche più limitate visitano il centro “mai o quasi mai”.

La pandemia ha fatto da spartiacque: con l’esplosione dello smart working, per molti non è più necessario attraversare la città per recarsi in ufficio. Questa nuova abitudine ha rafforzato la tendenza a rimanere nei quartieri di residenza, sia per il lavoro che per lo shopping.

Le ragioni della disaffezione: parcheggi, traffico e degrado

Alla base del progressivo abbandono del centro c’è una combinazione di fattori che, secondo Confcommercio, scoraggiano i cittadini. In cima alla lista la difficoltà di trovare parcheggio, segnalata dal 63% degli intervistati: i posti auto sono pochi e troppo costosi.

Segue il traffico intenso (56%), che rende complicato raggiungere il cuore della città. Un altro punto critico è l’inefficienza del trasporto pubblico (31%), percepito come inaffidabile e insufficiente a coprire le necessità di mobilità.

Non mancano segnalazioni legate al degrado urbano (29,8%), alla bassa qualità percepita dei negozi (12,7%), alla scarsa sicurezza (9,6%) e alla delusione per locali e ristoranti considerati inadeguati rispetto alle aspettative. Elementi come l’illuminazione carente delle strade (3,1%) e la mancanza di iniziative culturali interessanti (2,3%) completano un quadro poco incoraggiante.

Cosa resta vivo: passeggiate e turismo

Nonostante le criticità, il centro storico conserva un richiamo emotivo e culturale. Il 58,9% dei romani dichiara di recarsi in centro soprattutto per godersi la bellezza di piazze e monumenti, magari abbinando una passeggiata a un piccolo acquisto.

A spingere qualcuno verso il centro c’è anche la varietà di marchi disponibili (22%) e, più banalmente, la vicinanza al luogo di residenza. Tuttavia, queste motivazioni non bastano a invertire un trend che sembra consolidarsi.

L’allarme di Confcommercio: “Salviamo il centro storico”

Il quadro delineato dall’associazione di categoria è allarmante. Nel Manifesto “Salviamo il centro storico”, Confcommercio denuncia come il cuore di Roma, un tempo simbolo di cultura e tradizione, rischi di trasformarsi in un “far west economico”, segnato da abusivismo e degrado.

L’associazione avverte che, senza interventi urgenti, le strade più celebri della Capitale rischiano di perdere progressivamente attrattiva, penalizzando chi rispetta le regole a vantaggio di chi se ne approfitta. Una situazione che, se non corretta, potrebbe danneggiare in modo irreversibile il tessuto commerciale e sociale del centro.

Le proposte per rilanciare il cuore di Roma

Confcommercio non si limita alla denuncia ma mette sul tavolo una serie di proposte concrete. Al primo posto c’è la mobilità urbana: più autobus e navette gratuite, adeguatamente pubblicizzate, e un potenziamento dei servizi di car sharing.

Fondamentale anche il contrasto alla sosta selvaggia: le doppie file, sottolinea l’associazione, creano caos e mettono a rischio la sicurezza. Servono quindi controlli serrati e sanzioni più efficaci.

Sul fronte del decoro urbano, le richieste riguardano la rimozione sistematica di oggetti abbandonati o illeciti, una migliore illuminazione pubblica, più videosorveglianza e maggiore pulizia nelle aree di pregio e nelle zone della movida.

Infine, Confcommercio propone la creazione di un osservatorio permanente sulla sicurezza, con la partecipazione delle associazioni di categoria, per monitorare criticità e definire interventi mirati.

Roma Capitale: la sfida del centro storico

Il destino del centro di Roma si gioca su un equilibrio delicato: da un lato la necessità di preservare la sua identità storica e culturale, dall’altro l’urgenza di renderlo vivibile e attrattivo per chi ci vive e lo frequenta.

Il rischio, evidenziato dalla ricerca, è che il centro diventi sempre più uno spazio “da cartolina”, frequentato principalmente dai turisti e sempre meno dai cittadini romani. Una trasformazione che impoverirebbe non solo il commercio, ma anche la vita sociale della Capitale.

Se le proposte avanzate da Confcommercio troveranno ascolto, il centro storico potrebbe tornare a essere non solo un patrimonio da ammirare, ma anche un luogo in cui vivere la quotidianità. La sfida è aperta: restituire ai romani il piacere di abitare e attraversare il cuore della loro città.