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Psichiatra: “Donne sono più empatiche degli uomini verso popolo ucraino”

Al di là delle ragioni e opinioni politiche le donne sono mediamente più empatiche in virtù della connessione del corpo calloso del cervello

Donna Ucraina in guerra

“Al di là delle ragioni e delle opinioni politiche, quella in Ucraina viene mostrata come una guerra con una evidente sproporzione di forze, è il gigante (la Russia) che si avventa contro il bambino (l’Ucraina)”.

Donne ed empatia in guerra: il commento della psichiatra

Questa sproporzione, fortemente evidenziata anche a livello mediatico, “attiva immediatamente le donne le quali sembrano avere una migliore connessione, a livello del corpo calloso, tra la parte destra del cervello, più emotiva e non verbale, e quella sinistra, più razionale. Questa maggiore connessione tra le due parti ci rende più emotive e quindi più reattive”.

A spiegare le ragioni anche biologiche della forte empatia che le donne italiane stanno dimostrando nei confronti del popolo ucraino, in particolare verso le donne e i bambini, è Anna Maria Nicolò, psicanalista e psichiatra, past presidente della Società psicoanalitica italiana (Spi).

Guerra mediatica ed empatia femminile

“Questa non è solo una guerra di armi- ribadisce- è una guerra soprattutto mediatica. In questo il presidente dell’Ucraina è stato molto capace, è riuscito a coagulare su di sé un enorme consenso internazionale. E lo ha fatto anche utilizzando molto i media e i social, diffondendo video nei quali era vestito in modo molto casual e appariva ‘uno di noi’, non uno dell’establishment.

Questa guerra è condotta fortemente sul piano mediatico, mentre la Russia è in questo senso è totalmente isolata.

Il dramma delle madri russe

Pare, infatti, che molte madri russe non sappiano perché i loro figli, militari di prima leva, siano stati mandati a combattere e che gli stessi giovani militari non sappiano per cosa stiano combattendo”.

Riguardo alla forte connessione che le donne sentono rispetto a coloro che sono sotto le bombe, soprattutto nel caso di questo conflitto, contribuiscono due fattori.

Due ragioni di questa empatia delle donne

“Il primo fattore è la presenza di tante donne ucraine che vivono e lavorano qui in Italia, aiutando le nostre famiglie.

Dallo scoppio del conflitto, inoltre, sono già arrivati 24mila rifugiati, metà dei quali sono bambini e l’altra metà donne, dato che gli uomini sono rimasti in patria a combattere.

Il secondo fattore è lo sconvolgimento provocato dal vedere un paese pacifico come l’Ucraina brutalmente attaccato da un altro Paese, la Russia, enormemente più forte.

È proprio il gigante che si avventa contro il bambino e su questo piano le donne, per loro natura specifica, per biologia e struttura cerebrale, per educazione e cultura, sono delle care takers e care givers, hanno un naturale istinto di protezione e di cura nei confronti dei piccoli e quindi dei più deboli”.