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Professor Frajese sospeso dall’Ordine dei Medici: “Il vaccino altera il sistema immunitario”

“Si può affermare senza dubbio che si assiste a un’interazione con la produzione di interferone e delle sottopopolazioni linfocitarie”

Giovanni Vanni Frajese

Giovanni Vanni Frajese

Giovanni Vanni Frajese, professore associato di Uniroma Foro Italico, endocrinologo, e volto caro ai No-Vax, in un’intervista concessa a La nuova bussola quotidiana, ha commentato la sua recente sospensione dall’Ordine dei Medici di Roma e le sue posizioni sul vaccino anti-Covid.

Giovanni Frajese
Giovanni Vanni Frajese

Frajese, infatti, si rese protagonista già lo scorso giugno, quando in un’audizione in Senato dichiarò che non avrebbe vaccinato la figlia adolescente. Ma anche quando si “scontrò” con Pierpaolo Sileri sulla “sperimentalità” dei vaccini nella trasmissione di La7 condotta da Myrta Merlino.

Frajese sospeso dall’Ordine dei Medici

Esclusione dall’Ordine? Per la verità me l’aspettavo prima. Da un certo punto di vista è una liberazione. Mi ero autosospeso dalla pratica per coerenza. Ora è arrivata la certificazione. Adesso non posso svolgere tutta l’attività medica, posso solo esprimere pareri pro veritate. Quanto durerà la sospensione? Ottima domanda. In teoria giusto per far comprendere che cosa voglia dire coerenza sono in possesso da green pass da guarito. Se lo inviassi all’Ordine mi revocherebbero la sospensione per poi ridarmela alla scadenza dei tre mesi, ma la cosa non mi interessa.

Adesso posso combattere a viso aperto. In questo modo continuerò a studiare le reazioni avverse e occuparmi dell’impugnazione del provvedimento che ovviamente dal punto di vista legale impronterò su ragioni scientifiche. Vediamo a settembre che succederà. Mi aspetto che tireranno fuori il cosiddetto nuovo vaccino anti-omicron legandolo al vaccino antinfluenzale, ma voglio vedere i colleghi medici che cosa faranno”.

“L’errore più grave è stato utilizzare bambini come cavie”

“L’errore più grave, direi, è stato utilizzare i bambini come cavie. Lì si è varcata una soglia inaudita. Utilizzare i bambini per sperimentazioni geniche è un punto di non ritorno che segnerà nel male la medicina, bisogna fermarsi e farò di tutto per affermarlo. La colpa è dell’Ordine, enti regolatori, governo. Il livello di superficialità con cui è stata trattata questa vicenda è sconcertante e in tanti medici si sono fidati con altrettanta e colpevole superficialità. Ma stanno tornando sui loro passi, lo sento nel mio ambiente.

Novità sul fronte reazioni avverse da vaccino anti-Covid? La mole di dati scientifici cresce giornalmente. Ci sono sia report di storie, sia serie di case report cioè di tutti coloro che hanno uno stesso tipo di problema medico e piano pano l’enciclopedia di effetti collaterali di questo trattamento genico viene arricchita di nuovi particolari. Le patologie sono tali e tante che non avrebbe senso stare qui a elencarle. Giova, secondo me, indicare un elemento scatenante in modo da far comprendere la radice vaccinale di ogni reazione”.

“Con il vaccino alterazione del sistema immunitario”

“Si può affermare senza ombra di dubbio che si assiste a un’interazione con la produzione di interferone e delle sottopopolazioni linfocitarie. In poche parole, c’è un’alterazione del sistema immunitario. Questo significa che il corpo è più debole ed esposto. Poi, una volta che il sistema immunitario, che è un elemento importantissimo per la difesa del nostro corpo viene indebolito, tutto può succedere. È come una bomba, poi non sai dove arrivano le schegge.

Trombosi, miocarditi, parestesie hanno un unico fattore originario, poi il nostro corpo ha diversi elementi scatenanti e con i suoi fattori di rischio, le sue interazioni e comorbilità fa il resto: tumori improvvisi, coaguli del sangue… c’è da sbizzarrirsi. Su Nature è stato appena pubblicato un report: nei giovani, dopo la vaccinazione si è già visto un aumento di infarti del 25%. Ha idea quanto sia un aumento del 25%. Hanno i paraocchi certi medici, non dicono quello che vedono. O non vedono per paura, tornaconto, comodità. O spesso anche indisponibilità a informarsi.

Un buon 25% delle donne che hanno manifestato problemi mestruali, la metà sono scomparsi in alcuni mesi, l’altra metà si sta cronicizzando, ma è un timore più che una certezza. Il tempo lo potrà dire meglio, di sicuro la strada è quella della permanenza di un’invalidità. Riscontri? Sì. In uno studio a cui ha partecipato il professor Marco Cosentino si è visto che tra la seconda e la terza dose il 60% delle donne ha avuto problemi mestruali e che solo la metà di questi si risolvono dopo un po’ di tempo. Una donna su tre in età fertile vaccinata ha disturbi mestruali che permangono”.