Posto di blocco, altro che patente e libretto: adesso ti chiedono solo il cellulare | Se trovano queste scritte ti prendi 3.000€ di multa

Posto di blocco - www.commons.wikimedia.org - Romait.it
La Polizia potrebbe chiedere solo il cellulare al posto di blocco per un motivo ben preciso. Multe salate sono dietro l’angolo, fai attenzione.
Quando ti metti alla guida della tua automobile devi essere consapevole di assumere un determinato atteggiamento per evitare di mettere a rischio te stesso e gli altri. Ciò che hai appreso dal Codice della Strada durante i mesi di scuola guida devi metterlo in pratica altrimenti andrai incontro a delle multe salate.
Per esempio ci sono dei limiti di velocità in base alle strade che percorri: 50 km/h nei centri urbani, 90 km/h sulle strade extraurbane secondarie, 110 km/h sulle strade extraurbane e 130 km/h sulle autostrade. Se non si rispettano non solo ci sarà la multa l’isola ma anche la decurtazione dei punti dalla patente e anche il suo ritiro nei casi più gravi.
I posti di blocco sono presenti ovunque nel nostro territorio italiano, dunque prima o poi potresti incontrarne uno sul tuo cammino. Basta avere tutto in regola altrimenti la tua preoccupazione sarà giustificata.
In alcuni casi ti chiedono il cellulare, una cosa alquanto insolita. Qualcuno potrebbe pensare alla patente e alla carta d’identità in formato digitale, però in questo caso si sta parlando di altro.
Se la Polizia ti becca con le mani nel sacco sei spacciato
Secondo quanto riportato sul sito studiolegalecastagna.it pare che al centro della questione ci sia un’app che tutti noi utilizziamo nella quotidianità per comunicare con gli altri. Stiamo parlando di WhatsApp.
Andando nello specifico, segnalare a qualcuno la presenza di posti di blocco e autovelox avvalendosi di WhatsApp è considerato un gesto che rientra nel reato di interruzione di pubblico servizio? Ecco qual è la risposta.

Non usare il cellulare in queste circostanze
L’articolo 340 del Codice Penale prevede che chi ostacola un servizio pubblico o un servizio di pubblica necessità allora sarà punito con la reclusione fino a un anno. Quest’atto illecito da un punto di vista amministrativo verrà sanzionato con una multa che oscilla da 825 a 3.305 euro. Se, invece, si usano i fari e il clacson secondo i rispettivi articoli 153 e 156 del Codice della Strada è prevista una multa tra 42 a 173 euro.
Tuttavia il tribunale si è espresso sull’argomento ed è stato deciso che se all’interno di un gruppo WhatsApp si segnala nei posti di blocco non si fa alcun reato. Il motivo? All’interno di un gruppo ci sono poche persone e un numero ridotto di certo non andrà a compromettere lo svolgimento di un servizio pubblico! Per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi luminosi e acustici non sono esclusi perché possono mettere a rischio la sicurezza stradale.