Novità pensione, ci vai a 41 anni | La Meloni fa il regalo a tutti i lavoratori, adesso ci si gode la vita

Pensione anticipata - www.pexels.com - Romait.it
Potresti andare in pensione prima del tempo. Probabilmente non lo sai, ma questa possibilità c’è. Ecco cosa ha escogitato il Governo.
Immagina di avere iniziato a lavorare da piccolo mettendolo da parte l’idea di portare avanti gli studi. Passano gli anni e nel frattempo delle cose possono cambiare nella tua vita, ma una cosa è certa: lavorerai per portare a casa lo stipendio e vivere dignitosamente fino alla fine di ogni mese.
Chi non riesce nell’impresa può contare su dei supporti economici proposti dal Governo. In questo modo è possibile riempire il carrello della spesa senza dover fare necessariamente delle rinunce. Ma ovviamente gli alti vertici non si sono fermati solo a questo, ma hanno pensato a un qualcosa in più.
In questo caso si sta parlando della pensione che potrebbe essere anticipata alla maggior parte degli italiani, nonostante non si sia maturato il tempo necessario. Questo significa che anche prima di compiere 50 anni si potrà andare in pensione? Bisogna sicuramente da documentarsi per avere le idee chiare sull’argomento.
Tutto è spiegato alla perfezione sul sito inca.it e i diretti interessati sono sia i lavoratori che le lavoratrici, ma solo se rispettano determinate caratteristiche. Andiamo subito a scoprire tutti i dettagli.
Pensione anticipata, ecco chi può fare richiesta
La notizia riguarda lavoratori dipendenti pubblici, privati e lavoratori autonomi. Un altro requisito è tener conto bisogna avere un’anzianità contributiva pari a 41 anni e un mese per le donne e 42 anni un mese per gli uomini. Questo dato non è influenzato per niente dall’età anagrafica.
Dal 1° gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2026 bisogna tener conto dei seguenti requisiti per fare richiesta della pensioni anticipata. C’è anche l’introduzione di una finestra mobile trimestrale, in questo modo “i lavoratori e le lavoratrici conseguono il diritto alla decorrenza da del trattamento pensionistico trascorsi tre mesi dalla maturazione del predetto requisito contributivo secondo le disposizioni vigenti nella gestione a carico della quale è liquidata la pensione”.

Altri requisiti da prendere in considerazione
Dal 1° maggio 2017 è prevista una riduzione della anzianità contributiva a 41 anni, ma per coloro che hanno almeno un contributo versato o accreditato prima del 1° gennaio 1996. In alternativa bisogna essere anche in stato di disoccupazione con dimissioni date per giusta causa.
Oppure devono svolgere assistenza da almeno sei mesi al momento della domanda di pensione per un coniuge o un parente di primo grado convivente. Questo deve avvenire prima del 1° gennaio 2018. Un’altra alternativa potrebbe essere quella di avere un’invalidità civile superiore o uguale a 74% oppure bisogna aver svolto un lavoro da dipendente negli ultimi sette anni di attività nell’ambito delle attività gravose/professioni indicate nell’allegato B legge di bilancio per il 2018.