Pezzotto, stangata in arrivo per più di 1.500 italiani | Lazio sotto controllo, ecco cosa sta succedendo

Arrivano le prime multe per l'utilizzo di servizi streaming illegali - Romait.it - foto Canva
Le autorità hanno deciso di passare dalle parole ai fatti: a breve i primi cittadini saranno costretti a migliaia di euro.
L’Italia sta cominciando a prendere sul serio la pirateria digitale, un fenomeno che negli ultimi anni è dilagato su tutto il territorio nazionale, mettendo a repentaglio tutte quelle piattaforme legali che operano sul web e sui canali televisivi.
Le autorità hanno infatti deciso di mettere fine al pezzotto, ovvero l’insieme dei dispositivi che vengono utilizzati per accedere a servizi streaming a pagamento, aggirando così le restrizioni imposte da quelli ufficiali.
Si tratta di una vera e propria rete illegale che ha dato la possibilità di accedere a questa tipologia di contenuti senza sborsare un centesimo. A breve non solo i gestori ma anche i primi utenti riceveranno una sanzione alquanto salata.
Utenti costretti a pagare la multa del “pezzotto”
Agcom e Guardia di Finanza, con la partecipazione della Lega Serie A, hanno appena mostrato i risultati di una lunga indagine che ha portato all’identificazione di 2666 utenti, residenti in 80 province italiane differenti. Tutto ciò è stato reso possibile grazie al tracciamento IP e ai pagamenti effettuati per usufruire dei servizi illegali.
Le multe ricevute sono pari a 154, ma la somma sale drasticamente in caso di recidiva, arrivando a 5 mila euro per utente. Grazie al tracciamento dei pagamenti passati, le autorità sono risaliti anche ai cittadini che hanno sfruttato il suddetto sistema in passato. Queste ultime inoltre ci hanno tenuto a sottolineare che ora hanno la possibilità di bloccare automaticamente lo streaming nel giro di pochi minuti.

Il caro prezzo da pagare
Il fenomeno del pezzotto si è moltiplicato nell’ultimo periodo anche per una questione economica. L’aumento dei prezzi degli abbonamenti e la diversificazione dei diritti televisivi costringerebbe i consumatori a pagare più abbonamenti arrivando a dover sborsare una cifra che risulta essere eccessiva per gran parte degli italiani.
L’amministratore delegato della Lega Serie A ha ribadito che il problema non sta nell’offerta ma nel far rispettare la legalità. Secondo quanto affermato dallo stesso, se ogni singolo utente pagasse l’abbonamento, i prezzi scenderebbero. Tale affermazione però sembra non aver trovato un buon riscontro tra i consumatori. Da tempo si lamentano del fatto che il costo non rispecchia la qualità di ciò che viene offerto dalle varie piattaforme ufficiali.