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PENSIONE SPARITA – Tutti gli anni che hai lavorato potrebbero non valere nulla: contributi inesistenti e INPS non ti salva | Così ti fregano

Pensione frode

Una recente indagine ha portato alla luce una maxi frode che coinvolto centinaia di lavoratori - Romait.it - foto Canva

Centinaia di lavoratori potrebbero aver lavorato inconsapevoli di non aver maturato i contributi corrispondenti. 

Siete sicuri di aver maturato tutti i contributi che vi spettano? Alcuni lavoratori potrebbero ritrovarsi una brutta sorpresa qualora decidessero di indagare più a fondo. Non si tratterebbe nemmeno della prima volta che dei semplici errori burocratici facessero svanire una parte delle pensione dovuta.

Non si tratta di una circostanza così lontana dalla realtà, come dimostra un episodio avvenuto recentemente nel Nord Italia a ben 850 operai, che si sono ritrovati a lavorare inconsapevoli di non ottenere i contributi spettanti.

La vicenda, finita sulle prime pagine dei giornali, ha allarmato innumerevoli dipendenti. Ma scopriamo nel dettaglio l’intera dinamica che ha dato il via ad un’indagine giudiziaria portando ad arresti e sequestri per oltre 14 milioni di euro.

Sgamata la frode sui lavoratori

Nel Nord Italia è stata scoperta una maxi frode di cooperative che impiegavano manodopera a basso costo. La suddetta svolgeva perlopiù lavorazione delle carni per aziende della grande distribuzione per tre regioni: Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige.

All’apparenza non sembravano esserci problemi, ma sotto si stava nascondendo un inaspettata frode di natura fiscale fatta di fatture false e riciclo di denaro in paesi esteri attraverso una società fittizia. A gestire l’enorme macchina burocratica e amministrativa erano due imprenditori, uno altoatesino e l’altro campano, con l’aiuto di un consulente napoletano.

Cartina soldi
Una recente indagine ha portato alla luce una maxi frode che coinvolto centinaia di lavoratori – Romait.it – foto Canva

I risultati dell’indagine

L’indagine, durata due anni, è stata portata avanti dalla Guardia di Finanza di Bolzano, e ha portato a 29 indagati. Alla base di tutto c’erano ditte fantasma intestate a persone indigenti, che accettavano di prestare la propria identità in cambio di qualche centinaio di euro. Il compito delle suddette era semplicemente quello di creare fatture false per  alcune cooperative.

Queste ultime non facevano altro che assumere dipendenti, ai quali era stato promesso il pagamento dei contributi, come accede in qualsiasi altro impiego con contratto legale. Ma in questo caso i costi venivano azzerati grazie alle fatture. Un sistema che permetteva alle cooperative di sottopagare i propri lavoratori. Si è stimato che il valore delle fatture ammonta a più di 80 milioni di euro, mentre i profitti illeciti superano i 14 milioni di euro.