Papa Leone XIV, a Piazza San Pietro il suo primo Regina Coeli: “Mai più guerre. Giovani, non abbiate paura!”
Per la prima volta nella storia un Pontefice ha cantato la preghiera: cosa ha detto il nuovo Pontefice nella sua prima domenica a San Pietro

Papa Leone XIV
È stato un mattino di attesa, di raccoglimento, ma anche di volti curiosi e animi vibranti quello che ha preceduto il primo Regina Coeli di Papa Leone XIV. La Loggia delle Benedizioni, affacciata come un palco eterno sulla vita della Chiesa, ha accolto alle 12 in punto la figura sorridente del nuovo Pontefice. Sotto di lui, una Piazza San Pietro gremita: oltre 150mila persone, molte giunte da ore, disposte su ogni centimetro disponibile.
Papa Leone XIV, cosa ha detto nel Regina Coeli
Al suo apparire, l’applauso è stato lungo, le grida di gioia spontanee. “Considero un dono di Dio il fatto che la prima domenica del mio servizio come Vescovo di Roma sia quella del Buon Pastore”, ha detto il Papa, accennando con naturalezza a quella che, più che un’immagine, è stata da subito una dichiarazione d’intenti.
Il Vangelo proclamato nella Messa del giorno — tratto dal capitolo decimo di Giovanni — ha offerto al Pontefice l’occasione per mettere al centro la figura di Cristo che conosce e ama ciascuna delle sue pecore. Un’idea di cura e prossimità, quella che Leone XIV ha ribadito in ogni passaggio del suo intervento, facendo leva su un’urgenza concreta: la necessità di nuove vocazioni.
Parlando con toni misurati ma incisivi, ha ricordato che da 62 anni, in questa stessa domenica, si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. E proprio a questo ha voluto dare corpo: “La Chiesa ha bisogno di sacerdoti, di religiose e religiosi. E ha bisogno che i giovani trovino accoglienza e ascolto nelle comunità. Modelli credibili, non ideali astratti, ma persone reali da cui trarre ispirazione”. Poi, l’appello diretto: “Ai giovani dico: non abbiate paura”.
Regina Coeli, per la prima volta un Pontefice canta la preghiera
Un momento inatteso ha sorpreso i fedeli: per la prima volta nella storia recente della Chiesa, il Regina Coeli è stato cantato dal Pontefice. Nessun predecessore aveva fatto altrettanto. Prima della preghiera, però, ancora un invito: “Accogliere e accompagnare i giovani” — un’eredità diretta dal messaggio lasciato da Papa Francesco — “per essere, ciascuno secondo il proprio stato di vita, pastori secondo il cuore di Dio”.
Il tono si è fatto più grave quando Papa Leone XIV ha evocato l’anniversario dell’8 maggio 1945, la fine della seconda guerra mondiale. Ottant’anni fa cessava un conflitto che lasciava dietro di sé 60 milioni di vittime. “Mai più la guerra”, ha detto, rivolgendosi ai leader del mondo con parole asciutte e senza infiorettature.
Il pensiero è andato all’Ucraina, all’infanzia rubata dalla guerra, ai prigionieri, agli ostaggi ancora nelle mani di chi semina terrore. “Porto nel mio cuore le sofferenze dell’amato popolo ucraino. Si faccia tutto il possibile per giungere a una pace autentica, giusta e duratura”.
Poi, lo sguardo si è spostato verso la Striscia di Gaza, in una supplica che ha attraversato la piazza e, con essa, il mondo: “Cessi immediatamente il fuoco. Si presti soccorso alla popolazione stremata. Siano liberati tutti gli ostaggi”.