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Pandemia e stato d’emergenza senza fine: trionfo del controllo delle menti

La Pandemia si rivela l’occasione perfetta per un controllo totale sui cittadini: ma possiamo ancora demistificare le scelte dei governanti

Pandemia

Alla fine di un’estate anomala si scopre che la pandemia riprende vigore. L’azione del Governo appare dettata in ritardo dalle necessità e dalle sue stesse inadempienze. Però funzionale ad un controllo capillare del comportamento dei cittadini.

Dalla fine dell’estate si registra un aumento dei contagi

Terminata l’estate, periodo in cui classicamente si cerca relax e divertimento dopo le fatiche di un anno , ci sembrava di esserci lasciati alle spalle il problema della pandemia.

Purtroppo non è così, come era facile prevedere.

Intanto, non è certo stata un’estate vissuta in modo normale, ma col timore continuo di contrarre la malattia; anche se si sono verificati parecchi episodi di malcostume riguardo elementari norme di precauzione da osservare per il rispetto degli altri.

Appena si è iniziato, a settembre, a cercar di riprendere una vita un po’ normale, con il ritorno al lavoro (soltanto per una piccola parte della popolazione) e si sono riaperte le scuole, si è verificato un aumento continuo di contagi e ricoveri ospedalieri.

La curva che riporta il numero dei positivi e dei decessi al giorno è risalita in modo esponenziale dai primi di ottobre, generando lo stato di grave allarme espresso dagli esperti del CTS (comitato tecnico scientifico), sul quale il Governo basa la sua azione.

Si è arrivati così all’ultimo decreto del 24 ottobre, dopo quello del 13. Ormai tutti conosciamo e temiamo la sigla DPCM (decreto del presidente del consiglio dei ministri), visto che è il 21°, dal primo emanato a marzo.

Stavolta sembra che esso stabilisca un semilockdown appena mascherato: infatti, non vieta direttamente gli spostamenti tra regioni, ma li sconsiglia fortemente, salvo le esigenze lavorative e i gravi motivi. Inoltre, chiude attività ritenute non essenziali come quelle ludiche e culturali: palestre, piscine, cinema, teatri e limita tutte quelle della ristorazione. Cosa poco comprensibile, dato che i gestori di queste attività si erano spesi per attrezzarsi al fine di mantenere un certo grado di sicurezza.

Tutto questo, si dice, al fine di mantenere il distanziamento sociale.

Contraddizioni tra scienziati e carenze croniche delle strutture

L’impressione è, a tutti gli effetti, quella di essere ripiombati nella prima fase della pandemia, sia per i pericoli intrinseci che per la sua gestione.

Ma c’è un elemento in più, che dovrebbe preoccuparci e darci motivo di riflettere.

Stavolta il Governo, con la sua insistenza nel vietare le feste, anche private, ci consiglia vivamente di non trovarci in più di sei persone in casa; manifestando così una certa volontà di controllo sugli individui, evidenziata per contrasto dall’espressione del premier: “non manderemo i carabinieri a casa degli italiani”.

Secondo il parere degli esperti del CTS ed altri, stiamo vivendo una seconda ondata pandemica peggiore della prima; la decisione del governo, valida per un mese, dovrebbe diminuire il pericolo. Per alcuni, come il dr. Crisanti, il provvedimento è anche troppo blando.

Altri scienziati invece, tra i quali il prof. Giorgio Palù, hanno osservato che sul totale dei positivi il 95% è asintomatico; inoltre, può essere contagioso chi ha una carica virale alta, che non è quantificabile con i metodi attuali. Perciò non ha senso inseguire l’andamento dei dati giornaliero, che tra l’altro è ormai sfuggito al controllo. L’indicatore giusto è il numero di malati che finiscono in terapia intensiva.

Purtroppo la nostra Sanità (come quella di altri Paesi) era impreparata ad affrontare la pandemia.. Però poco si è fatto per adeguarla nei cinque e più mesi trascorsi dal suo inizio.

Gli ospedali stentano ad accogliere i malati poiché mancano i posti-letto e le terapie intensive vanno verso la saturazione.

La testimonianza di Massimo Giannini

Sarà anche vero (su questo concordano anche i più pessimisti, mi sembra) che la letalità della malattia sia in percentuale più bassa di altre del passato, come la MERS o la SARS precedente.

Però chi viene pesantemente infettato da questo virus deve attraversare un duro calvario, spesso con l’esito peggiore.

Mi ha colpito molto, ieri sera, la ricomparsa in TV, nel talkshow Otto e Mezzo di La 7, del giornalista Massimo Giannini, da poco uscito dalla terapia intensiva.

E’ apparso sciupato, ma molto lucido. La testimonianza del suo trascorso in terapia intensiva è stata veramente toccante. La cosa più brutta sottolineata nel racconto, il fatto che il malato per essere intubato viene sedato, cioè tenuto in coma farmacologico; inoltre, isolato dal mondo esterno.

Se avrà la fortuna di uscirne, non ricorderà nulla; altrimenti, morirà isolato ed i congiunti non avranno neppure la possibilità di vederlo prima del trapasso, come avviene per altre malattie.

Insomma, il virus con la vita ci toglie anche la nostra umanità.

Dopo il suo racconto, il giornalista ha partecipato alla discussione con gli altri ospiti della Gruber, facendo delle critiche molto puntuali al governo Conte sugli errori e sulle mancanze commessi durante l’estate ( sui trasporti, sulla ristrutturazione del servizio sanitario…) che ci hanno portato all’attuale situazione.

Da buon giornalista qual’è, Giannini ha condotto la sua analisi correttamente, benché egli abbia sempre simpatizzato per il governo che meglio si avvicinava alla sua mentalità di sinistra.

Personalmente voglio sottolineare questo comportamento, raro nella categoria dei giornalisti.

In un precedente articolo apparso su RomaIT ( 9 agosto 2020 ), avevo ripreso un suo discorso che esplicitava chiaramente l’esistenza di un Ordine Mondiale costituito dai tecnocrati e dalla finanza globale.

Tecnocrati ed èlites politiche. Ristrutturazione dei poteri globali

Questi poteri selezionano le élites politiche e determinano la formazione dei governi nazionali, manipolando il voto dei cittadini.

A questo scopo, i vecchi brogli sulle schede elettorali appaiono antiquati rispetto a ciò che si può fare con la direzione invisibile del web e delle chat; ricordiamo che Zuckerberg fu ascoltato da un tribunale americano, perché accusato di manipolazione dell’opinione pubblica per mezzo di Facebook durante le elezioni presidenziali del 2016.

A casa nostra, abbiamo il M5S di Grillo che vorrebbe sostituire il voto dei cittadini nei seggi con il voto su una piattaforma online, per loro vera democrazia diretta.

Nel frattempo sono entrati in Parlamento ed hanno costituito, al di là delle dichiarazioni ufficiali e di qualche dissenso, un patto di ferro con il PD, il maggior partito erede della vecchia sinistra delle Cooperative, trasformate oggi in aziende finanziarie inserite nel mercato globale.

Controllo totale e ipertecnologia nella vita quotidiana

Lo scopo principale dei tecnocrati e della finanza oggi è quello di ristrutturare il governo mondiale dell’economia, la Globalizzazione, messa in crisi da un lato dalla sproporzione tra i Pil degli Stati e la ricchezza concreta, come avvenuto con la bolla finanziaria del 2008.

Dall’altro, dalla lotta per la ridistribuzione del potere tecnico-produttivo e delle risorse del pianeta tra le vecchie e nuove Potenze: USA, Cina e India.

Tutto ciò si svolge oggi nell’ambito della lotta alla pandemia; il modo in cui essa viene condotta fa morire interi cicli di produzione, distruggendo ricchezze e producendo miseria sociale.

Si incrementa però la produzione ipertecnologica, come dimostrato dall’aumento vertiginoso dei profitti delle multinazionali digitali; inoltre si trasforma il lavoro, che diventa prevalentemente lavoro eseguito a distanza – smartworking –, più redditizio per i capitali e meglio controllato.

Lavoro che in prospettiva impiegherà sempre meno persone fisiche, amplificando le disuguaglianze e la povertà.

Per questo i poteri forti hanno bisogno di manipolare la mente degli individui, controllarli costantemente e convincerli che stanno realizzando il migliore dei mondi possibili.

Ciò è reso possibile dall’uso delle tecniche digitali attuali e dal loro sviluppo massimo con l’intelligenza artificiale.

Però il controllo totale prima o poi si scontrerà con la miseria della vita reale, che perciò reagirà istintivamente. Ma la rivolta irrazionale potrebbe produrre la reazione pesante delle forze che gestiscono il potere, con esiti catastrofici.

Pertanto, sarebbe oltremodo necessario iniziare a demistificare le scelte che oggi ci vengono imposte come necessarie per costruire un’alternativa razionale di società che si fondi sulla giustizia economico – sociale e sulla solidarietà.

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