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No al canone Rai, la battaglia del Partito Animalista Europeo

Secondo il PAE la Rai non garantisce la libera e corretta informazione: “Esortiamo a non pagare il canone”

"Esortiamo tutte le persone sensibili alla causa animalista a non pagare il canone Rai", con queste parole, Stefano Fuccelli, presidente del Partito Animalista Europeo, rilancia la campagna anti Telethon. A finire nel mirino degli animalisti, stavolta, è il servizio pubblico in qualità di fido alleato del consueto appuntamento di beneficenza. La Rai è accusata "d'aver arbitrariamente deciso di sponsorizzare soltanto e unicamente Telethon e similari con i soldi pubblici provenienti quindi anche da chi, come confermato dall'oltre l'80% degli italiani, è contrario alla sperimentazione animale". 

Ma non finisce qui. Come osserva Fuccelli, "è stato richiesto di inserire all'interno del palinsesto televisivo e radiofonico Rai programmi di divulgazione ed informazione circa i metodi di ricerca scientifica alternativi/sostitutivi e avanzati senza uso di modelli animali, quegli stessi metodi che negli USA vengono finanziati con 200 milioni di dollari dal Governo americano".

Se, come sottolinea Fuccelli, le aspettative dell'80% dei cittadini, ovvero la schiacciante maggioranza degli italiani, che vorrebbero dare più spazio all'informazione circa le metodologie di ricerca alternative a quelle che utilizzano il modello animale, non vengono tenute in considerazione, allora "più che servizio pubblico la Rai è al servizio dei pochi potenti collusi con la solita lobby del farmaco".

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