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NASpI BLOCCATA – Non ti arriva l’assegno a luglio: la decisione che mette in ginocchio milioni di italiani | È consentito dalla legge

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Molti sono preoccupati perché probabilmente non arriverà a luglio la disoccupazione Naspi. Ecco cosa sta succedendo.

Prima di tutto bisogna fare la descrizione accurata della Naspi, l’acronimo della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. Si tratta di una misura prevista dall’ordinamento giuridico che garantisce una continuità di reddito per coloro che vanno incontro a un periodo di disoccupazione involontaria.

La Naspi fu introdotta anni fa dal Governo Renzi ed è erogata dall’INPS. Sono esclusi i dipendenti pubblici che hanno un contratto a tempo indeterminato e gli operai stagionali del settore agricolo. Per esempio, il docente precario una volta che scade il contratto dovrà entro una settimana fare la richiesta della disoccupazione e il mese successivo si avvierà il pagamento.

La Naspi dura massimo 24 mesi e nel frattempo il lavoratore può sicuramente firmare un altro contratto. La domanda si presenta all’INPS online oppure ci si può rivolgere a un professionista del settore.

Secondo quanto riportato sul sito finanza.com pare che ci saranno delle novità per quanto riguarda coloro che devono ricevere la disoccupazione Naspi. Nella faccenda è incluso il datore di lavoro, il quale può tagliare 30 giorni lavorativi. Ma in che cosa consiste il tutto? Andiamo subito a scoprirlo.

Addio Naspi a luglio? La verità ha spiazzato

Se sei allontanato dal posto di lavoro per un licenziamento disciplinare sarai costretto ad attendere non 8 giorni, 38 per poter avere tra le mani l’assegno dell’indennità disoccupazione. Una notizia che sicuramente non piacerà a coloro che devono affrontare delle spese ogni giorno. Le bollette, l’affitto, il mutuo, la spesa al supermercato e tanto altro ancora può mettere seriamente in difficoltà.

Prima di tutto bisognerebbe stare attenti anche nel momento in cui si firma un contratto perché si devono valutare con attenzione anche le virgole per non avere problemi in caso di licenziamento. C’è chi punta su quello disciplinare per aggirare il pagamento del cosiddetto “ticket licenziamento”, ma anche su questo occorre prestare attenzione.

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Ecco i consigli da prendere in considerazione

Gli esperti consigliano sempre di tenere gli occhi aperti e di consultare chi è pratico del settore per non avere brutte sorprese. Anche in caso di licenziamento per giusta causa si ottiene la Naspi, ma i tempi di attesa potrebbero essere più lunghi del previsto.

Gli insegnanti che hanno terminato le attività didattiche ora potranno fare richiesta della Naspi e da luglio riceveranno la disoccupazione. Chi, invece, è stato licenziato dal datore di lavoro deve essere consapevole di avere delle tempistiche diverse. A prescindere da tutto è necessario consultare qualche commercialista o informarsi autonomamente navigando su internet.