Prima pagina » Costume » Milano, eletta la “Regina con il Hijab”: il primo concorso in Europa riservato alle donne con il velo

Milano, eletta la “Regina con il Hijab”: il primo concorso in Europa riservato alle donne con il velo

“L’Hijab non è solo un capo d’abbigliamento femminile, è un simbolo”, ha spiegato l’organizzatrice Assia Belhadj

"Regina con il Hijab"

"Regina con il Hijab"

Sabato a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, si è tenuto il primo concorso in Europa riservato alle donne con il velo: “Regina con il Hijab. Sii l’esempio”. L’iniziativa, come riportato da La Stampa è stata organizzata da Assia Belhadj, e aveva come obiettivo quello di eliminare tabù e pregiudizi relativi al velo.

“L’hijab non è solo un capo d’abbigliamento femminile, è un simbolo. ‘Regina con il Hijab’ non è un concorso di bellezza, ma un concorso che valuta la vestibilità dell’hijab secondo i criteri musulmani, il comportamento della ragazza che lo indossa e la sua integrità“, ha spiegato Belhadj.

“Regina con il Hijab”: il primo concorso in Europa per le donne con il velo

A vincere nella categoria 14-18 anni è stata la 18enne di Milano, Nourhan El Nagar. In quella 19-25, invece, a trionfare è stata Mariam Eloziri, 23enne di Abbiategrasso, che ha commentato: “L’ambiente e gli abiti rispettavano fedelmente la nostra cultura e durante il concorso ho molto apprezzato che non si puntasse affatto sulla bellezza. A turno ci hanno chiesto quali fossero i nostri valori e perché portassimo il hijab, facendo attenzione al tipo di abbigliamento”.

“Il velo non è solo un pezzo di stoffa, ma ciò che mi identifica quando esco di casa”

Il velo non è solo un pezzo di stoffa, ma ciò che mi identifica quando esco di casa. È il simbolo delle mie origini e della mia religione, non un ostacolo alla vita o un atto di sottomissione come spesso si crede. Mettere il velo per me significa avere fiducia in me stessa e in Allah. Mi fa sentire una regina a prescindere dal titolo che ho vinto. Ora ho una responsabilità nei confronti delle mie coetanee, mi prenderanno come modello da seguire e intendo migliorarmi per essere all’altezza di questo compito.

Voglio aiutarle a integrarsi nella società, dimostrare che una ragazza può essere accettata anche se ha il velo. Io per esempio lo indosso e sono una rappresentante degli studenti del Dipartimento di Scienze del Farmaco. Vuol dire che possiamo raggiungere i nostri obiettivi anche se tante volte sembra difficile”.