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Marino in guerra contro Mafia Capitale, nessun appalto senza gara

Marino e Sabella presentano le nuove regole sulle gare di appalto

Mai più Mondo di mezzo, mai più Mafia Capitale. Roma prova a cambiare: questo è l'annuncio del sindaco di Roma Ignazio Marino che, proprio questa mattina, insieme al neo assessore alla legalità Alfonso Sabella ha incontrato il presidente dell'Anac Raffaele Cantone per consegnargli 120 appalti sospetti (qui i dettagli).

Un check complessivo sugli appalti è in corso anche all'AMA. "L'amministratore delegato di Ama e il nuovo direttore generale stanno facendo un check complessivo su tutti gli appalti. Si sta facendo uno screening di tutti gli appalti per verificare se ci siano ricorrenze di nomi o di ditte che possano far sospettare qualcosa. Le indagini su Ama stanno andando avanti e si sono concentrate su una parte, ovvero quelle delle cooperative, che rappresenta il 7% degli appalti. Una parte importante da monitorare" – fa sapere l'assessore all'Ambiente di Roma Capitale Estella Marino, in un intervento a Radio Città Futura. 

"Con questa norma cambia tutto, sarà impossibile che accada di nuovo come durante la Giunta Alemanno che quel 'Mondo di mezzo' possa infiltrarsi negli uffici, nei Municipi e in qualche modo utilizzare malamente i fondi pubblici della tasse dei cittadini. Massima trasparenza: ogni gara sarà sottoposta a una procedura di evidenza pubblica e tutti potranno sapere come viene spese ogni singolo euro" – promette il sindaco Marino. "Questo atto è un nuovo modo di impostare il sistema di pubbliche commesse, un atto rivoluzionario che entrerà in vigore da subito che si basa su tre linee guida: assoluta necessità di una programmazione che consentirà di uscire dalle 'emergenze programmate', quindi ogni anno entro 120 giorni dall'approvazione del bilancio tutte le stazioni appaltanti e i centri di spesa dovranno programmare le gare; un maggior coinvolgimento della politica nella fase di programmazione e monitoraggio degli interventi; l'estensione di garanzie per gare pubbliche anche a procedure che sfuggono dalla pubblica evidenza come affidamenti diretti, rimessi alla discrezionalità degli appaltanti, perizie di somma urgenza, convenzioni con le cooperative" – aggiunge Sabella, durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove regole sulle gare di appalto del Campidoglio.

L'obiettivo dichiarato è quello di perseguire "tutta la trasparenza possibile" – incalza Sabella. Perché "ridurre i costi della corruzione significa dare efficacia ed efficienza e recuperare risorse da dare ai cittadini".

Le nuove regole, varranno anche per i Municipi. Ma non solo. "La prossima settimana estenderemo questi criteri anche alle società municipalizzate e partecipate del Comune di Roma. Nell'amministrazione non ci deve essere neanche un angolo di opacità" – aggiunge Marino.

Ma in cosa consistono queste nuove regole? Rotazione dei componenti delle commissioni giudicatrici; partecipanti estratti a sorteggio casuale da appositi elenchi di operatori accreditati; dichiarazione sui finanziamenti effettuati a partiti, esponenti politici, fondazioni, associazioni o consorzi; pubblicazione sul sito dell'amministrazione di tutti gli atti delle gare, comprese quelle informali. Questi sono tra gli elementi che vanno a rinnovare la disciplina degli appalti, così come voluta dal sindaco Marino e dall'assessore Sabella, che a Palazzo Senatorio hanno presentato il provvedimento. Si tratta delle nuove regole sulle gare di appalto varate dal Campidoglio, un pacchetto di misure contenuto in una memoria approvata dalla Giunta. Tutto, per contrastare la corruzione ed evitare che si ricorra all'assegnazione di appalti senza gara, se non in casi di effettiva e imprevedibile emergenza.

PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI. Tra le nuove misure, quelle relative alla programmazione degli interventi e la decisione di ricorrere, normalmente, a gare aperte. Qualora la scelta, per qualsiasi ragione, dovesse essere diversa, sarà obbligatorio motivare dettagliatamente, informandone l'organo politico.

Per tutte le procedure diverse da quelle aperte, inoltre, è previsto il rafforzamento oltre i limiti previsti dalla legge dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione; queste, inoltre, si svolgeranno senza alcuna discrezionalità del centro di spesa nella scelta delle imprese e cooperative da invitare: la scelta sarà affidata a sorteggio casuale a rotazione all'interno di elenchi di operatori accreditati.

ALBO DELLE COMMISSIONI. E' prevista la costituzione di un albo dei soggetti che possono far parte delle commissioni giudicatrici, che verranno sorteggiati a rotazione per ogni singola gara.

E' inoltre prevista l'applicazione delle regole previste per le gare aperte o ristrette, anche a quelle informali. Sempre relativamente a queste ultime, è  prevista la richiesta agli operatori economici che partecipano alle gare informali, in cui l'amministrazione ha facoltà di scelta, di ottemperare a una serie di certificazioni tra cui anche una dichiarazione sui finanziamenti effettuati, nell'anno precedente, a partiti o esponenti politici, fondazioni, associazioni, onlus, consorzi collegati a partiti, nonché l'impegno al rispetto degli obblighi derivanti dall'applicazione delle normative antimafia e a denunciare all'autorità giudiziaria tentativi di estorsione, intimidazione, corruzione.

120 GIORNI DAL BANDO. Una prima direttiva invita a pubblicare i bandi relativi ad appalti per lavori, servizi e forniture entro 120 giorni dalla data in cui viene approvato il bilancio di previsione dell'anno cui si riferisce il relativo esercizio finanziario. Se non è possibile rispettare la scadenza,viene fissato il termine ultimo per la pubblicazione al 30 settembre, purché previa comunicazione scritta del motivo del ritardo all'assessore competente. 

STOP ALLA LOTTIZZAZIONE DELLE GARE. Viene posto un freno alla eccessiva e ingiustificata frammentazione in lotti delle gare. La direttiva invita a verificare che le singole parti in cui viene diviso un intervento abbiano effettivamente una funzionalità autonoma e un interesse pubblico, e non siano presenti solo allo scopo di abbassare le soglie economiche utili a eludere l'applicazione delle norme in materia di trasparenza.

RELAZIONI TRIMESTRALI. Introdotte relazioni trimestrali degli uffici amministrativi agli assessorati competenti e all'Assessorato alla Legalità per elencare gli affidamenti diretti, le procedure negoziate in corso con annessa motivazione di tale scelta, importo dei lavori, nome dell'impresa esecutrice e del rappresentante legale.

Lo stesso iter dovrà valere anche per le procedure di estrema urgenza, delle quali andranno indicati anche i tempi di esecuzione stimata ed effettiva dei lavori. Le stesse regole verranno applicate ancora per le convenzioni stipulate con cooperative sociali per le gare che hanno presentato ingiustificati ritardi.

ACCORDI QUADRO PER FORNITURE E SERVIZI. Per forniture e servizi acquistati in modo frequente e ripetitivo, l'invito è quello di ricorrere alla stipula di accordi quadro, almeno triennali, con suddivisione in lotti economicamente funzionali. Vanno fissati inoltre dei limiti all'aggiudicazione di più lotti da parte dello stesso operatore economico.

Identiche norme dovranno valere anche per le manutenzioni ordinarie. Andranno inoltre limitati al massimo i contratti di lavori pubblici che non hanno per oggetto la sola esecuzione delle opere ma prevedono anche la progettazione a cura dei partecipanti.

OFFERTA ECONOMICAMENTE PIU' VANTAGGIOSA. Quanto ai parametri per la scelta dei contraenti delle gare, va privilegiata l'offerta economicamente più vantaggiosa solo nei casi in cui sia necessario per migliorare il servizio. La direzione da intraprendere è di attestarsi al rapporto 60/40 nella suddivisione dei punteggi di valutazione tra offerta tecnica e offerta economica (salvo che la legge non disponga altrimenti, attribuendo, in tal caso, il punteggio più alto possibile all'offerta economica).

Vanno limitate inoltre le voci che comportano valutazioni ampiamente discrezionali della commissione giudicatrice. Non si devono inserire nei capitolati voci tecniche che, in realtà, attengono o dovrebbero attenere ai requisiti minimi di partecipazione.

ALBO INTERNO DEI PRESIDENTI E DEI COMPONENTI. Il segretariato generale di Roma Capitale dovrà formare un albo interno dei presidenti (dirigenti) e dei componenti (funzionari) delle commissioni giudicatrici e procedere alla designazione degli stessi previo sorteggio e, comunque, assicurando la rotazione. Dove il numero dei dipendenti lo consenta, lo stesso meccanismo va adottato anche all'interno dei Municipi.

Gli affidamenti diretti e le convenzioni con le cooperative sociali, salvo i casi di eccezionale urgenza connessi con la tutela dei diritti fondamentali delle persone, andranno limitati allo stretto indispensabile.

ELENCHI DI IMPRESE. Gli elenchi di imprese vanno costituiti entro il primo quadrimestre dell'anno in corso, procedendo all'immediata pubblicazione sul sito del Campidoglio di avvisi esplorativi, segnalando la determinazione di ricorrere, in via esclusiva, alle imprese iscritte nei relativi elenchi per gli affidamenti con gara informale.

Per aumentare il livello di concorrenza e trasparenza delle gare, andrà evitato, per quanto possibile, di attestarsi ai numeri minimi di operatori da invitare previsti per legge ed estendere l'invito ad almeno 10-15 imprese da scegliere sempre all'interno degli elenchi a disposizione del singolo centro di spesa.

"Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione – commenta Marino – un atto fondamentale per dimostrare con i fatti che quel 'Mondo di mezzo', che l'indagine della Procura ha portato alla luce e che ha troppo a lungo inquinato la gestione della città, è finito per sempre".

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