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E’ già polemica sull’alienazione del patrimonio di Roma Capitale

La Lista Marchini si oppone alla delibera 88 che vuole reinvestire gli introiti nella città di Roma

È già polemica sull'approvazione della delibera 88 sull'alienazione del patrimonio disponibile di Roma Capitale. Un provvedimento che permetterà di avviare le procedure di dismissione degli immobili di proprietà del Comune di Roma. Valore stimato: oltre 300 milioni di euro. Da reinvestire nella città.  Un provvedimento che secondo l'amministrazione Marino risulta coerente con quanto previsto dal piano di rientro concordato con il Governo Renzi e uno degli obiettivi principali di questa amministrazione secondo il presidente della commissione Patrimonio e Casa di Roma Capitale Pierpaolo Pedetti.

Ma sono già tante le voci che già si oppongono all'approvazione della delibera. Tra queste c'è anche quella di Alessandro Onorato, capogruppo in Campidogliodella lista Marchini: "Marino ci riprova: vuole svendere i gioielli del Comune di Roma. Solo per fare qualche esempio: immobili di pregio in  via del Colosseo, via Belsiana o largo Corrado Ricci, che finora sono  stati affittati a pochi euro ai soliti noti amici degli amici, invece  di essere messi a reddito, rischiano di essere svenduti".

Onorato fa sapere di aver "dato parere negativo all'alienazione, perché, in un momento in cui il mercato immobiliare è ai minimi storici, vendere è una follia. Una buona amministrazione dovrebbe  valorizzare e trasformare i propri beni in fonte di ricchezza  pretendendo affitti a prezzo di mercato. Invece Marino vuole svendere  case e negozi di pregio nella speranza di guadagnare un po’ di tempo  prima del fallimento". In Consiglio Comunale sarà dunque battaglia: "Ci opporremo con  tutte le nostre forze a questa delibera” – ha concluso Onorato.

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