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La scomparsa di Philippe Daverio. Uno storico dell’arte alsaziano a Milano

La scomparsa di Philippe Daverio, 71enne, è avvenuta nella notte fra l’1 e il 2 settembre all’Istituto dei Tumori di Milano

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Ritratto di Philippe Daverio pubblicato nel tweet di commiato di Art e Dossier, di cui lo storico dell'arte era direttore editoriale

Nella notte fra l’1 e il 2 settembre la scomparsa di Philippe Daverio, noto storico dell’arte ed ex assessore alla Cultura del Comune di Milano. Aveva 71 anni.

Lo storico dell’arte è deceduto all’istituto dei Tumori di Milano. A dare la notizia all’Ansa Andree Ruth Shammah, direttrice del Franco Parenti. Ha preferito non condividere all’esterno la sua malattia. Docente, saggista e divulgatore di origini francesi, ha portato l’arte in televisione – fra l’altro – con “Passepartout”. Il programma è andato in onda su Rai3 dal 2001 al 2011.

Nato nel 1949 a Mulhouse, in Alsazia, da padre italiano e madre francese, a 26 anni apre la “Galleria Philippe Daverio” in via Monte Napoleone a Milano. Qui si concentra principalmente sulle avanguardie del primo Novecento.

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Immagine tratta dal sito pexels.com

La scomparsa di Philippe Daverio. “Nel ’68 si andava all’università per studiare e non per laurearsi”

Fra le sue numerose esperienze anche quella in politica. Dal 1993 al 1997 è assessore con le deleghe a cultura, tempo libero, educazione e relazioni internazionali nella giunta Formentini (Lega Nord) del Comune di Milano. Nel 2013 Daverio viene insignito del grado di Cavaliere dall’ambasciatore francese: “un italiano di Francia”.

Era anche docente ma non si è mai laureato: “Io non sono dottore, ero iscritto alla Bocconi nel 1968-1969, in quegli anni si andava all’università per studiare e non per laurearsi”. Alla facoltà di economia e commercio dell’università Bocconi aveva infatti superato tutti gli esami senza dare la tesi di laurea. A dimostrazione del fatto che la passione (r)esiste anche senza essere formalizzata da un foglio di carta, Daverio ha rivelato ben presto le sue doti di comunicatore dall’eccentrico papillon. Grazie soprattutto allo sguardo brillante in grado di mettere a fuoco l’arte da una prospettiva inedita.

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