Habemus Papam! Leone XIV, chi è il nuovo Pontefice
Già definito il Papa del compromesso, fu creato cardinale da Papa Bergoglio nel 2023; è stato Prefetto del DIcastero per i Vescovi

Papa Leone XIV
C’è un nuovo volto affacciato dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro. È quello di Robert Francis Prevost, eletto Pontefice al secondo giorno di Conclave con il nome di Leone XIV. La sua elezione segna una svolta nella storia della Chiesa cattolica: è il primo Papa proveniente dagli Stati Uniti, nato a Chicago nel 1955, cresciuto tra spiritualità agostiniana e missioni latinoamericane. Una figura di equilibrio, scelta in un momento in cui la Chiesa sembra cercare più continuità che rottura.
Papa Leone XIV, la biografia
Il nuovo Pontefice si è presentato in modo sobrio, come da tradizione. Ma ha già stabilito un precedente: è il primo Papa ad aver letto un discorso scritto durante la sua prima apparizione. Un gesto che riflette la sua natura riservata e metodica, più attenta alla precisione del messaggio che all’improvvisazione retorica.
La biografia di Leone XIV è marcata da un percorso che si snoda tra mondi apparentemente distanti, ma uniti da un filo pastorale coerente. La sua vocazione prende forma nel 1977, quando entra nel noviziato agostiniano a Saint Louis. Dopo i voti solenni del 1981, arriva a Roma per studiare Diritto Canonico alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino. La sua ordinazione sacerdotale risale al 1982, ma il vero banco di prova arriva pochi anni dopo: la missione in Perù, dove resterà oltre un decennio.
A Trujillo, nel nord del paese, svolge un lavoro capillare: è priore, formatore, docente, vicario giudiziario. Insegna Patristica e Morale, ma soprattutto costruisce comunità. I suoi anni in America Latina lasciano un’impronta indelebile sulla sua visione della Chiesa: vicina ai poveri, attenta ai contesti locali, non ingessata in forme clericali rigide.
Leone XIV, diventò cardinale grazie a Francesco
Il legame con gli Stati Uniti non si è mai interrotto. Tornato a Chicago nel 1999, Prevost diventa priore provinciale dell’Ordine agostiniano e nel 2001 viene eletto priore generale a livello mondiale, incarico che manterrà per due mandati. Da lì, il passo verso Roma si fa inevitabile.
Negli anni successivi, Papa Francesco lo chiama a ricoprire ruoli chiave: prima membro della Congregazione per il Clero, poi della Congregazione per i Vescovi. Nel 2023 viene nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi, una delle posizioni più delicate del Vaticano, da cui passa la selezione e nomina dell’episcopato globale. Pochi mesi dopo, il 30 settembre, Francesco lo crea cardinale.
Nonostante l’imponente curriculum, Prevost si è sempre tenuto lontano dalle luci dei riflettori. Appassionato lettore, discreto, con un carattere riflessivo e una predilezione per il lavoro dietro le quinte, ha costruito un profilo di uomo di governo, ma non di potere. È anche noto per il suo amore per il tennis, sport che pratica con regolarità.
Leone XIV, il Papa del compromesso
l suo pontificato nasce in linea con i grandi temi che hanno attraversato l’era Bergoglio. Lotta al cambiamento climatico, accoglienza dei migranti, sobrietà istituzionale: su questi terreni Leone XIV si muove in continuità con il suo predecessore. Ma i segnali iniziali indicano anche una maggiore cautela su questioni come il dialogo con la comunità LGBTQIA+, dove le aperture di Francesco sono state spesso accolte da lui con rispetto, ma anche con prudenza.
Più che un innovatore, Prevost è visto come un uomo di sintesi, capace di mediare tra sensibilità diverse all’interno della Chiesa globale. La sua elezione, per certi versi, rappresenta una scelta di compromesso alto.