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Fisco: facciamo il punto sul problema debitorio in Italia

Davanti a problemi con il fisco italiano la prima cosa da fare è mantenere la calma e informarsi accuratamente sulla propria situazione

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In Italia, secondo le ultime indagini del settore, 7,2 milioni di contribuenti devono fare i conti con i debiti contratti con il fisco. In alcuni casi questi debiti si protraggono fino al punto che diviene possibile valutare la prescrizione delle cartelle Equitalia, una condizione che si presenta però abbastanza di rado. Le tempistiche per la prescrizione variano infatti in base alla natura della tipologia di credito e possono essere interrotte da diverse operazioni, solitamente compiute da Equitalia per far valere i propri diritti di riscossione.

Stando alle stime del settore, diffusi recentemente dal Sole 24 Ore, la questione debitoria con il fisco ammonta in Italia a circa 80 miliardi ogni anno. La maggior parte di questi, circa 55 miliardi, interessano appunto problemi fiscali, come ad esempio avvisi di accertamento non pagati nei tempi prestabiliti o avvisi di liquidazione non versati. La buona notizia viene però dal fatto che il 60% dei debitori ha debiti che possono essere definiti di piccola entità, ovvero non superiori ai mille euro.

Come gestire i problemi con il fisco

Quando si presentano dei problemi con il fisco italiano la prima cosa da fare è mantenere la calma e informarsi accuratamente sulla propria situazione. A questo proposito, è possibile leggere alcuni approfondimenti su usciredaidebiti.it, portale specializzato dove trovare informazioni e suggerimenti utili per affrontare eventuali problemi con il fisco. Le guide consultabili sul portale permettono infatti di comprendere come possono essere affrontate diverse situazioni e quali sono i relativi rischi da tenere sempre in considerazione.

In modo particolare così facendo è possibile valutare alcuni fattori molto importanti, come ad esempio quando si verificano:

  • Stralcio dei debiti.
  • Prescrizione dei debiti di Equitalia.
  • Rateizzazione dei debiti.
  • Effetti sugli eredi.
  • Pignoramenti.
  • Ulteriori conseguenze.

I problemi con il fisco possono infatti essere dovuti a molte cause tra loro differenti e di conseguenza anche la risoluzione di ogni caso, così come le modalità di pagamento e di rateizzazione possono differire tra una situazione e l’altra. Uno dei primi passi da compiere sempre è quello di accedere al cassetto digitale per il controllo della cartelle fiscali. Questo passaggio permette, tra le altre cose, di verificare tutte le procedure in corso, pagare le cartelle in scadenza o richiederne la rateizzazione.

Conseguenze di un mancato pagamento

Quando un contribuente non paga una o più cartelle di riscossione fiscale va incontro al pignoramento, ovvero alla possibilità che gli venga espropriata in maniera forzata la proprietà di alcuni beni personali. Si tratta di una procedura esecutiva che può interessare dei beni mobili o immobili. Questi possono essere ad esempio: una seconda casa, gioielli, auto o beni di valore come orologi e opere d’arte. Il caso più frequente è però quello che venga predisposto un prelievo forzato sullo stipendio o sulla pensione.

Questo avviene però sempre entro i limiti stabiliti dalla legge, che solitamente corrispondono ad un quinto dello stipendio. In altri casi il pignoramento può interessare anche i fondi eventualmente presenti su conti correnti bancari o postali intestati al debitore, ovviamente sempre nei termini previsti dalla normativa vigente. Il pignoramento comunque è sempre preceduto da un avviso di intimidazione, notificato al debitore tramite posta.

Quando la normativa lo consente, un debitore può richiedere la rateizzazione del debito anche dopo aver ricevuto la notifica di pagamento. Se il debito ha un importo inferiore a mille euro il pignoramento può essere realizzato già dopo 120 giorni dall’invio della notifica. I beni pignorati vengono poi venduti all’asta direttamente dall’Agenzia di Riscossione e non è mai possibile che questi vengano assegnati direttamente da quest’ultima.