Prima pagina » Cronaca » Dopo la fumata nera intrighi e alleanze al Conclave: l’asso nella manica di Parolin

Dopo la fumata nera intrighi e alleanze al Conclave: l’asso nella manica di Parolin

Il protagonista principale di questo scenario è Pietro Parolin, il Segretario di Stato Vaticano, considerato una delle figure più rilevanti tra i Cardinali

Porta del Conclave

Porta del Conclave

Il Conclave è un luogo fervente di strategie, tattiche e soprattutto, alleanze. Ieri, l’atmosfera diventa ancor più carica quando la fumata rimane, come previsto, nera. Ma non si tratta di un’esperienza vana. Al contrario, sembra che le carte abbiano cominciato a mescolarsi in maniera davvero interessante.

La prime mosse di strategia al Conclave

La componente principale di questo scenario è Pietro Parolin, il Segretario di Stato Vaticano, che fin dall’inizio è stato considerato una delle figure più rilevanti tra i Cardinali. Alcuni addetti ai lavori gli attribuiscono tra i 40 e i 50 voti base, una solida partenza per accoglierne molti altri. Ma la cosa più interessante è l’alleanza che potrebbe aver trovato.

L’asso nella manica di Parolin

L’indiscrezione circolante sta facendo molto rumore: Antonio Luis Tagle, l’Arcivescovo Metropolita di Manila, sembra essersi allineato con Parolin. Tagle, ritenuto fin dalla morte di papa Francesco tra i favoriti, sembrava poi aver perso terreno rispetto al connazionale Pablo Virgilio Siongco David, ammirato nelle Filippine per le sue posizioni coraggiose sui diritti umani sotto il regime di Rodrigo Duterte. Ma a sorpresa, Tagle potrebbe aver deciso di supportare Parolin, portando con sé il sostegno di molti Cardinali asiatici e parte di quelli africani.

L’asse Parolin-Tagle non è casuale. Parolin, tra i più grandi successi della sua carriera diplomatica, vanta l’intensificazione dei rapporti del Vaticano con il continente asiatico, proprio uno dei terreni in cui Tagle ha una forte influenza.

Gli altri protagonisti

Molti altri cardinali sono coinvolti in questa danza delle alleanze. Tra questi, Pierbattista Pizzaballa, il cardinale che si offrì come ostaggio ad Hamas in cambio degli israeliani sequestrati, e Matteo Zuppi, il cardinale romano la cui comunità di Sant’Egidio ha svolto un ruolo fondamentale in molte aree del sud del mondo.

Tuttavia, ci sono anche figure come Jean-Marc Noël Aveline, Arcivescovo Metropolita di Marsiglia, e Gerhard Ludwig Muller, preferito dai conservatori. Ma la chiave di tutto potrebbe essere ancora in divenire, con i cardinali pronti a sostenere o cambiare i loro favoriti in base alle opportunità di raggiungere il quorum.

Le prossime ore ci diranno se le indiscrezioni si confermeranno e come cambieranno la trama di questo intricato gioco politico religioso che decide il futuro del Vaticano.