Prima pagina » Cronaca » Incendio al deposito ATAC: sospetti cadono su due uomini del campo nomadi

Incendio al deposito ATAC: sospetti cadono su due uomini del campo nomadi

Il deposito dell’ATAC alla Magliana è finito più volte nel mirino dei vandali. Solo in via Candoni, ci sono stati decine di episodi simili

Incendio Atac via Candoni

In un episodio che potrebbe sembrare tratto ad un film noir, due figure maschili sono state riprese dalle telecamere mentre effettuavano un’azione di vandalismo nel deposito ATAC della Magliana a Roma. I sospetti ricadono su due uomini, probabilmente giovani, visti scavalcare il cancello che separa il deposito dell’ATAC dal campo nomadi di via Candoni.

Le prove che accusano

Il profilo atletico degli uomini, l’abbigliamento – una felpa nera con dei bermuda per il primo e una tuta rossa per il secondo – e gli stracci bianchi in mano, presumibilmente imbevuti di una sorta di agente infiammabile, hanno acceso i sospetti. E se questi dettagli non fossero sufficienti, abbiamo la prova definitiva: la videocamera di sorveglianza ha documentato l’intera scena. Quindi non si tratta di un rogo accidentale, ma di un chiaro caso di incendio doloso.

Non è un episodio isolato

Il deposito dell’ATAC è finito più volte nel mirino dei vandali. Solo in via Candoni, ci sono stati decine di episodi simili. Cinque bus sono andati in fiamme domenica scorsa, e solo nel 2024, si è registrata la perdita di una quarantina di veicoli. E’ evidente che questi atti di vandalismo costano cari all’ATAC, sia in termini economici che logistici.

Le indagini proseguono

La polizia locale e le forze dell’ordine stanno indagando sull’accaduto. Hanno teorizzato che l’origine dei roghi continui potrebbe essere la stessa, cercando di disattivare il deposito con raid continui. Ricettazione, detenzione illegale di armi, sversamento illecito di rifiuti. C’è molto più di quanto sembra in questa zona della città.

Risse, traffico di droga e sgomberi: la situazione degli insediamenti nomadi

Nonostante le ronde della polizia locale h24, lo stato di tensione nell’insediamento è ancora alto. Sono frequenti i roghi e gli allacci abusivi, il tutto nonostante le operazioni di messa in sicurezza e il crescente esborso di risorse da parte dell’amministrazione. È evidente a tutti che la situazione deve cambiare, e deve cambiare al più presto.

All’inizio di quest’anno, i Carabinieri hanno effettuato un maxi controllo all’interno del campo, identificando 255 persone di etnia romena e bosniaca – di queste, 99 avevano precedenti penali. Sembrava che la situazione fosse sotto controllo, ma gli episodi di vandalismo continuano a verificarsi.

C’è molto lavoro da fare, e serve urgenza. Non è solo una questione di responsabilità civica, ma soprattutto di sicurezza pubblica, e c’è bisogno di interventi radicali per portare la situazione a un punto di stabilità. E mentre Roma combatte ancora contro gli incendi, una cosa è chiara: il fuoco, metaforicamente e letteralmente, deve essere spento.