Disastro pensioni, se non invii questo modulo entro giugno perdi oltre 1.000€ | La comunicazione INPS non è arrivata

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Incredibile ma vero: da adesso in poi le pensioni possono rovinarsi per sempre se non ricorri a questo prezioso modulo.
La pensione, per molti giovani, è diventata più una leggenda urbana che un obiettivo concreto. La generazione Z, cresciuta tra crisi economiche, pandemia e inflazione, guarda con sempre più scetticismo a un sistema pensionistico che traballa.
In teoria, il meccanismo è semplice: durante la vita lavorativa versi contributi all’INPS, e una volta raggiunta l’età pensionabile, ricevi un assegno mensile. Ma in pratica? Il sistema contributivo puro, introdotto anni fa, lega l’importo della pensione a quanto hai effettivamente versato.
Il che significa: pochi contributi = pensione minima. Lavori precari, contratti a termine, periodi di disoccupazione: tutto ciò riduce i versamenti. E quindi la proiezione per il futuro è, appunto, deprimente. Molti esperti già dicono che chi oggi ha meno di 30 anni rischia seriamente di non vedere mai una pensione decente. O peggio: di non vederla proprio.
Ansia da dichiarazione dei redditi
Come ogni anno, la dichiarazione dei redditi torna puntuale come una scadenza dell’affitto. Ma quest’anno c’è una nuova fonte di stress: la versione precompilata dal fisco non è ancora modificabile. Questo vuol dire che chi vuole correggere errori, integrare dati mancanti o semplicemente controllare che tutto torni, deve aspettare.
Risultato? Un’ansia generale che serpeggia tra i contribuenti, che si sentono in balia di un sistema lento e opaco. Un vero peccato, considerando che la trasparenza dovrebbe essere la base del rapporto con il fisco. Senza contare che, tra innalzamento dell’età pensionabile e sostenibilità del sistema, si potrebbe arrivare ad avere a che fare con lavoratori più anziani e meno inclini alla ragionevolezza.

Il documento da presentare
C’è un dettaglio che potrebbe costarti caro: dimenticarsi di presentare il modello 730, anche se sei un pensionato. Money.it ha diffuso la notizia. Non è solo una formalità, ma un passaggio fondamentale per ottenere bonus legati all’Irpef e altre detrazioni fiscali. Da quest’anno anche alcuni pensionati sono infatti tenuti a farlo. Chi? Tutti coloro che, oltre alla pensione, percepiscono altri redditi: affitti, interessi, fabbricati, e simili.
Se invece hai solo la pensione da un unico ente, o percepisci redditi esenti, tipo interessi sui conti correnti, puoi dormire sonni tranquilli. Ma se rientri nella prima categoria e non presenti nulla, rischi grosso. L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che chi è obbligato e non presenta la dichiarazione rischia sanzioni molto pesanti. Se alla fine del calcolo non hai tasse da pagare, paghi una multa da 250 a 1000 euro. Ma se risulta un debito fiscale, allora inizia il vero salasso: la sanzione può andare dal 120% al 240% dell’importo dovuto. E se il debito supera i 50.000 euro? Scatta il penale, con tanto di rischio carcere.