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Dal commercio allo svago: così il Covid ha spinto il boom del digitale

Non solo i videogiochi hanno conquistato una fetta del mondo digitale negli ultimi mesi, molti hanno ripescato i cari vecchi giochi di carte

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Quando le regole della quotidianità vengono stravolte, non possono non cambiare anche le abitudini. Persino alcune delle azioni più semplici e banali come mangiare al ristorante o giocare a calcetto con gli amici sono state vietate da un anno a questa parte. Da quando la pandemia del Coronavirus è esplosa quasi all’improvviso, finendo col coinvolgere ben presto anche l’Italia. Nella primavera del 2020 non sono stati pochi i casi di sovraccarichi della rete internet. Non potendo uscire di casa, se non per estreme necessità, quasi tutti si sono rifugiati sul web per passare il tempo. Inoltre, molte delle attività che venivano svolte dal vivo sono state soppiantate dallo smart working. Anche le lezioni scolastiche sono proseguite tra le mura domestiche, attraverso programmi specifici come “Zoom”.

Le dirette sui social

Le televisioni hanno cambiato i loro palinsesti riproponendo film storici o eventi sportivi di sicuro apprezzamento. Nella cerchia dei vip, poi, si è fatta avanti la moda delle live su Instagram, talvolta utilizzate anche allo scopo di organizzare raccolte benefiche. Nemmeno il settore del gaming è rimasto insensibile ad un periodo in cui il digitale veniva visto quasi come un’ancora di salvezza, un appiglio per cercare di vincere la tristezza e la monotonia. Alcuni videogiochi sono diventati quasi un simbolo del lockdown o, quantomeno, hanno legato involontariamente il proprio nome alle prime ondate del Coronavirus.

“Fall Guys”, ad esempio, è un titolo che era stato pubblicato nel 2020 e che ha attirato subito l’attenzione degli amanti dei videogiochi. In sostanza, il gioco consiste nel guidare un personaggio che deve muoversi tra piattaforme sospese in aria per arrivare sano e salvo al traguardo, senza mai cadere giù, ma provando anzi a indurre all’errore tutti gli altri giocatori. Anche “Rocket League”, una sorta di simulazione calcistica dove una sola automobile prende il posto di 11 calciatori, ha avuto grande successo. Ma il gioco che più di tutti si è affermato durante la pandemia è stato “Among Us”. Il prodotto di InnerSloth ha fornito parecchio materiale anche ai media.

I giochi più amati

Sia “Rocket League” sia “Among Us” presentano una particolarità non indifferente. Si tratta di giochi già vecchi, usciti anni addietro, che hanno conosciuto un’improvvisa popolarità proprio grazie alle continue ricerche di passatempi sul web, oltre che al fenomeno degli streamer. In “Among Us” si gioca solitamente in 10: tra i partecipanti c’è sempre almeno un impostore, una specie di killer che può eliminare gli altri giocatori, cioè degli astronauti che devono completare una serie di missioni all’interno della loro navicella e prevenire i sabotaggi degli stessi impostori.

Non solo i videogiochi, comunque, si sono presi una bella fetta del mondo digitale negli ultimi mesi. Chi è più legato alle tradizioni si è divertito a rispolverare i cari vecchi giochi di carte, scoprendone l’incarnazione virtuale e i servizi più moderni come il blackjack online in modalità live. Anche le app più ordinarie hanno visto un incremento dei download. Basti pensare a quelle dedicate alla spesa a distanza o all’allenamento sportivo personalizzato, più che mai necessarie in seguito alla chiusura delle palestre. Anche dopo la sconfitta del virus, probabilmente molte delle novità diventate abitudini a cavallo tra il 2020 e il 2021 rimarranno tali ancora a lungo.

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