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Cure Covid: la Scienza suggerisce di diversificare, il profitto impone di vaccinare

La storia, ma anche l’economia e persino la roulette, ci insegna che è rischioso puntare tutto su una scelta, meglio diversificare

Gramsci scrisse: “La storia insegna, ma non ha scolari”, affermazione decisamente aderente a questi tempi di Pandemia. Ma quale insegnamento dovremmo imparare oggi dalla storia? Vediamo.


La storia insegna che le Cassandre hanno spesso ragione quando mettono in guardia dai disastri futuri, ma nessuno le ascolta. Cassandra ammonì i Troiani che non era il caso di fare entrare nella città il cavallo di legno lasciato in dono dai Greci. Ma la ascoltò solo Laocoonte, che cercò in tutti i modi di convincere i troiani che bisognava diffidare dei regali dei greci. Ma a quel punto la dea Atena mandò dei serpenti marini a divorare il povero Laocoonte e i suoi figli. Nella storia capita spesso che gli uomini interpretino i segnali non come sono, ma come i loro capi glieli fanno vedere e così i troiani fecero entrare il cavallo nella città. Che fine fece Troia lo sappiamo tutti.

Covid, vaccini e cure. Il dissenso stroncato dal Governo


Di Cassandre e Laocoonte, scienziati e medici, che ci ammoniscono a non affidarci ciecamente al vaccino, per i pericoli che può comportare, ne abbiamo in abbondanza. Ma il Governo, attraverso stampa, televisioni ed esperti compiacenti (altro che serpenti mitologici!) cerca di stroncare il dissenso. E se non dovesse bastare, emana disposizioni discriminatorie e vessatorie e ordina, con protervia, radiazioni dagli albi e licenziamenti. Finiremo sterminati come i troiani? Probabilmente no.

Vaccino e morti improvvise


Tuttavia l’aumento vertiginoso delle “improvvise e inspiegabili” morti, persino tra gli atleti, dovrebbe metterci in allarme. I dati Istat riportano migliaia di morti “improvvise” in più rispetto agli anni passati. Ma di questo non parla nessuna trasmissione televisiva, obbedendo al silenzio voluto dall’alto. E se mai se ne dovesse parlare, direbbero ovviamente che “non c’è nessuna correlazione dimostrata col vaccino”, anche se tutte le morti “improvvise” sono di persone che hanno fatto una o più dosi di vaccino e non ci vengono offerte altre spiegazioni.

Limitazione delle libertà e falsi nemici


La storia insegna che le limitazioni alla libertà di parola, di opinione e di scelta, di solito aprono la strada a derive autoritarie. Ma non siamo mica negli “anni venti” del novecento, quando Mussolini ed Hitler convinsero i loro popoli che rinunciare alle libertà li avrebbe protetti dai bolscevichi e dai plutocrati e che era giusto discriminare – e poi sterminare – gli ebrei, perché essi erano i nemici che impedivano la rinascita della Grande Germania e dell’Impero romano.

Siamo si negli “anni venti” ma del duemila, quelli tecnologici e “smartphonici”, dove su Tik-Tok si può pubblicare qualunque scemenza. Tanto la differenza tra scienza e scemenza la decidono Draghi e Von der Leyen. Finiranno anch’essi processati a Norimberga come il Terzo Reich? Non diciamo sciocchezze! La storia la scrivono i vincitori e noi speriamo che loro vincano, perché altrimenti avrebbero ragione le cassandre e sarebbe un disastro che nemmeno i “no vax” si augurano.


L’errore di non riorganizzare la Sanità e investire sulle cure contro il Covid


La storia, ma anche l’economia e persino la roulette, ci insegna che è rischioso puntare tutto su una scelta, un investimento o un numero. Meglio diversificare. Ma il Governo italiano ha deciso di puntare miliardi di euro solo sul vaccino. A riorganizzare la sanità territoriale e i medici di base, per puntare anche sulle cure, rivelatesi efficaci persino nei momenti più acuti e bui della pandemia, non ci pensano proprio. Eppure che la scelta sia sbagliata lo dimostrano gli allarmi concitati che scattano appena il livello di occupazione delle terapie intensive supera il 10%, quando invece, curando a casa la gente, quasi nessuno andrebbe in ospedale. Non impariamo nemmeno dalla storia recentissima.

Governi a confronto: dalla padella alla brace


Il Governo Conte, quello dei dilettanti, acquistò i banchi a rotelle per le scuole, ma anche il vaccino Astrazeneca, il più economico sul mercato, scartato poi al primo accenno di effetti collaterali negativi.
Il Governo Draghi, quello dei migliori, ha voluto il Green Pass della discriminazione ed ha puntato su vaccini che hanno gli stessi effetti negativi di Astrazeneca e costano dieci volte di più, ma nessuno lo dice.


Un Governo che regala bonus a raffica: automobili, finestre, caldaie, facciate, terme, monopattini e via sperperando. E’ il primo governo che “non chiede soldi ma li dà” e nessuno si insospettisce dell’anomalia.

Il PNRR e la ripresa economica effimera


I numeri dell’economia parlano di un nuovo, seppur “mini”, boom economico. Riecco la storia: quello degli anni ’50 fu un boom straordinario, ma effimero, basato sullo sfruttamento estremo della manodopera e delle attività manifatturiere, che non riuscì a riprodursi perché quasi tutti gli imprenditori si arricchirono senza reinvestire nell’innovazione tecnologica.
Stavolta elargiamo bonus, invece che ridurre il costo del lavoro che creerebbe occupazione, dando ai cittadini la dignità per comprarsi da soli anche il monopattino. Perché? Quanti fondi del PNRR stiamo destinando alla scuola, alla ricerca, all’università e all’innovazione tecnologica che garantirebbe una ripresa duratura facendoci tornare competitivi nel mondo? Nessuno lo sa, a parte i membri del Governo più “ammucchiato” della nostra storia. Speriamo bene.

Boom economico e rischi correlati

La storia ci dice che il boom degli anni ’50 era stato sostenuto anche dai soldi del Piano Marshall, “regalati” in cambio della sudditanza dell’Italia alla politica degli USA. I soldi del PNRR dovranno invece essere restituiti dai nostri figli. O dovremo cedere all’Europa più di quanto demmo agli USA? La storia recente della Grecia dovrebbe insegnare.
Ma su questo argomento l’informazione è praticamente inesistente. Siamo troppo distratti dai talk show dove si parla solo del pericolo delle varianti del virus e delle false colpe dei “no vax”.
La storia, con diverse circostanze, si ripete sempre e basterebbe imparare, come ammoniva Gramsci, ma ormai non lo ascolta nessuno, tanto meno quelli del PD.

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