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Così rivolta dei trattori e sussidi svelano l’ipocrisia della politica

Per i progressisti ci sono incentivi statali “buoni” e “cattivi” a seconda dei destinatari, la maggioranza cavalca la protesta degli agricoltori che però agiscono come gli eco-vandali: perché l’erba del vicino è sempre più green

Rivolta dei trattori

Rivolta dei trattori (screenshot da Dailymotion)

In attesa dei fasti sanremesi e prima ancora dei frutti concreti che pure iniziano a maturare, la rivolta dei trattori ne ha subito conseguito uno più astratto. Ha smascherato l’ipocrisia della politica (e non solo), usa a scorgere evangelicamente la pagliuzza nell’occhio altrui senza accorgersi della trave nel proprio. E lo ha fatto, significativamente, con pieno rispetto della par condicio.

Rivolta dei trattori
Rivolta dei trattori (screenshot da Dailymotion)

La rivolta dei trattori smaschera l’ipocrisia della politica

Titolava La Repubblica qualche giorno fa che «i privilegi non sono eterni», il che è poco ma sicuro al di là dell’episodio contingente. Però diventa risibile nel momento in cui lo afferma il quotidiano di Largo Fochetti che, come ricorda Il Fatto Quotidiano, è edito dagli Agnelli-Elkann. Ovvero dai principali azionisti di quella Stellantis che frigna da giorni contro l’annunciato taglio governativo agli incentivi statali nel settore automobilistico.

John Elkann
John Elkann (© Marco Alfa / Wikimedia Commons)

Evidentemente, però, per i progressisti ci sono sussidi “buoni” e sussidi “cattivi” a seconda del destinatario, come da cinguettio dell’ex direttore del Domani Stefano Feltri. Secondo cui gli stanziamenti pubblici per l’agricoltura aiutano solo le lobby, laddove quelli per rinnovabili e macchine elettriche produrrebbero «benefici netti per la collettività».

Quali sarebbero questi benefici non è dato saperlo, e in effetti, come argomentiamo da tempo, qualunque genuflessione all’ambientalismo affermazionista è inutile, se non dannosa. Tant’è che perfino Bruxelles sta ripensando, sia pure per mero calcolo elettorale, il suo folle Green Deal. Per esempio, scrive Il Sole 24 Ore, ritirando il regolamento sui pesticidi, che si volevano dimezzati in pochi anni malgrado la conseguente perdita di produttività nelle campagne.

European Green Deal, transizione ecologica
European Green Deal (© Italy.representation.ec.europa.eu)

Questa parziale retromarcia, come rileva TGCom24, è stata salutata come una vittoria anche dai partiti di maggioranza nostrani, che d’altronde cavalcano fin dall’inizio la protesta. Il che è piuttosto paradossale, visto che i contadini bloccano le strade esattamente come fanno gli eco-vandali contro cui l’esecutivo si è spesso e giustamente scagliato. La sostanza della rivolta dei trattori, cioè, può anche essere corretta, la forma decisamente meno.

Eco-vandali di Ultima Generazione bloccano il traffico come la rivolta dei trattori
Eco-vandali di Ultima Generazione bloccano il traffico (immagine dalla pagina Facebook di “Ultima Generazione”)

A quanto pare, però, la doppia morale non risparmia nessuna impostazione ideologico-culturale. E l’erba del vicino è sempre più green.