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COP28, dalla Germania tutta l’inconsistenza e l’ipocrisia green

Mentre a Dubai si fa il solito eco-terrorismo, a Monaco si ghiacciano gli aerei: inclusi gli “ecologissimi” jet privati di ritorno dalla passerella annuale dell’internazionale affermazionista…

Expo 2020, sede della COP28 a Dubai

Expo 2020, sede della COP28 a Dubai (immagine da Getty Images)

A questo punto, è estremamente probabile che la chiusura della COP28 di Dubai, prevista per oggi, 12 dicembre, subirà uno slittamento. Non che sia un’eccezione, essendo già accaduto in varie edizioni passate della passerella annuale degli affermazionisti di tutto il mondo. A quella attuale, però, ha voluto dare il suo inatteso – e paradossale – contributo un protagonista d’eccezione: il clima stesso.

Expo 2020, sede della COP28
Expo 2020, sede della COP28 a Dubai (immagine da Getty Images)

La COP28 e il clima

Trattative a oltranza alla ventottesima “Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite”. Come infatti riferisce Rai News, negli Emirati Arabi Uniti si lavora ancora a un accordo, soprattutto intorno all’utopistico totem della decarbonizzazione.

Logo della COP28
Logo della COP28 (immagine dalla pagina Facebook “COP28 UAE”)

Il testo predisposto dal Presidente della kermesse Sultan Al Jaber, aggiunge l’ANSA, prevede la «riduzione graduale» dell’uso dei combustibili fossili, non più la cosiddetta «uscita graduale». Una formulazione che ha fatto infuriare l’internazionale del catastrofismo ambientalista, cominciando da António Guterres, segretario generale dell’Onu. Il quale, scrive Il Sole 24 Ore, ha frignato che «il nostro pianeta è a pochi minuti dalla mezzanotte per quanto riguarda il limite degli 1,5 gradi. E l’orologio continua a fare tic tac».

António Guterres
António Guterres (© Kremlin.ru via Wikimedia Commons)

Il solito, vuoto slogan eco-terrorista a cui stavolta, però, si è ribellata la stessa madre natura. Come infatti riporta il Corsera, la Germania si è ritrovata sotto una vera bufera di neve, che a Monaco di Baviera ha persino ghiacciato alcuni aerei. Inclusi i jet privati di ritorno dalla COP28, perché a salvare la Terra ci si va con mezzi notoriamente molto ecologici.

La realtà, insomma, una volta di più ha raggelato i talebani del peggior allarmismo verde. Alla faccia sia delle auto green che dell’aumento delle temperature – di origine antropica, ça va sans dire.