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Bosco sacro vicino a Roma – Le statue sono vive e ti osservano: chi entra non esce come prima | È tutto scolpito nella roccia

Statue - Romait.it

Statue - Fonte Instagram @valorizz_art - Romait.it

A pochi passi da Roma c’è un bosco che può essere visitato solo dai più coraggiosi. Andiamo a scoprire perché spaventa i più paurosi. 

Il Lazio è una delle regioni italiane più note nel mondo intero per le sue bellezze artistico-culturali. Degne di tutto rispetto, catturano l’attenzione di persone provenienti da ogni angolo del pianeta. Basta pensare che il Colosseo è il monumento storico più visitato in assoluto nell’arco di un anno.

Per non parlare della Basilica di San Pietro, dove molti si sono recati in seguito alla fumata bianca del Conclave che ha annunciato l’elezione di Papa Leone XIV. In tanti sono concordi nel dire che sia stato un momento di condivisione indescrivibile per il mondo cristiano.

Tuttavia è possibile allontanarsi dal centro per andare in altri posti poco conosciuti, ma non per questo sono di minore importanza. In provincia di Viterbo, per esempio, c’è una piccola realtà che vale la pena visitare.

Prima, però, occorre dire che solo i più coraggiosi possono andare. I più sensibili potrebbero vivere un’esperienza spiacevole. Andiamo a scoprire il motivo.

Un luogo nascosto tra le bellezze del Lazio

Per molto tempo questo luogo fu abbandonato al suo triste destino e questo ha permesso alla natura di prendere il sopravvento. Per fortuna nel 900 due coniugi l’hanno acquistato e riportato al suo massimo splendore. Successivamente dei privati hanno dato una sistemata per poi aprirlo al pubblico.

Non ci crederai, ma Salvador Dalì, grande esponente del Surrealismo, nel 1946 ha girato delle scene del suo cortometraggio “Le tentazioni di S. Antonio” in questo luogo! Si può visitare tutto l’anno e in poche ore si segue il percorso consigliato. Ma di quale luogo si sta parlando? Andiamo subito a scoprirlo.

Angoli del parco - Romait.it
Angoli del parco – Fonte Instagram @coinquilineinviaggio – Romait.it

Una realtà unica che ti avvolgerà nel suo manto

Stiamo parlando del Sacro Bosco di Bomarzo, famoso come Parco dei Mostri. Fu ideato da Francesco Orsini, il quale fu supportato dall’architetto Pirro Ligorio. Insieme decisero di inserire al suo interno delle statue di esseri bizzarri e frutto dell’immaginazione degli artisti. Si dice che fu dedicato alla moglie di Francesco Orsini, Giulia Farnese, la quale morì improvvisamente.

Le statue rappresentano un vero enigma perché il loro significato è avvolto nel manto del mistero. Ci sono alcune che ricordano delle divinità mitologiche e mostri tipici dei film horror. I due giganti, Ercole e Caco, si riconoscono nell’immediato e lo stesso vale per la statua femminile che ritrae la Vittoria Alata. Nel parco ci sono anche un teatro, una maestosa fontana, una sorgente e una Casa Pendente, costruita prima della costruzione del parco.